“Come lo chiamate?”
“Giovanni”
“Oh, finalmente un nome normale: qui ormai è tutto un Lucrezia, Leone e via dicendo…”
“Il nome? Scelto?”
“Giovanni”
“No! Che nome vecchio!”
“…E come si chiamerà?”
“Giovanni”
“Ma dai! Come… come il nonno, giusto?”
“Quindi? Nome?”
“Giovanni”
“Mh. Bello. Un po’ lungo”.
“Come hai detto che fa di nome?”
“Giovanni”
“Mh. A voi piace?”
“Al s’a ciama?”
“Giovanni”
“Eh?”
“Giovanni”
“O’ mia capì”
“GIOVANNI, NONNA! GIO-VAN-NI!”
“Gio che? Gha senti poc!”
“GIOVANNIIIIIIII!”
“Ah. Bon.”
“Hai capito?”
“Eh?”
Bravi! Bella scelta! Sono anche io mamma di un Giovanni, ormai già in seconda elementare. Ricordo le perplessità dei parenti quando comunicammo il nome… ora però stai sicura che quando a scuola all'oratorio al calcio, si parla di Giovanni, è chiaro che si riferiscono a lui, e a lui solo… quando invece tra mamme girano informaizoni sulle varie Martina, Sofia, Emma, ci passano almeno quidnici minuti per capire di quale Martina, Sofia, Emma si sta parlando. Evviva Giovanni, auguri!
Bea
EH!EH! Grazie Bea! cosa buffa: la prima si chiama Emma… quindi un nome l'ho toppato, l'altro l'ho azzeccato! 😉