Prima che vi scateniate con gli insulti, ci tengo a dirvi che ho faticato per avere i miei figli e li amo moltissimo. La prima soprattutto è stata davvero un calvario: 6 anni di sofferenze tra cure ormonali, operazioni, laparoscopie, cure invasive. Ormoni come caramelle, notti a piangere perché gli altri si e tu no.
Poi arriva, tu sei felice, o almeno lo credi, e poi ti accorgi che di fantastico c’è poco. La vita da madre è molto diversa da come la raccontano. Intendiamoci: amo i miei figli. Li amo tutti e due in modo viscerale, sono il mio mondo, vedo in loro ogni cosa bella. Ma non posso negare che la vita con loro non sia questo gran che.
La mamma: lo sherpa della vita.
Avere figli è una fatica. Si baratta il proprio essere normale con il diventare una specie di sherpa della vita, un carico pesante addosso che ti curva la schiena sotto chili di panni da lavare, di notti insonni, di pianti e capricci di cui faresti volentieri a meno.
E non importa quante ore passi con loro: la fatica è fatica, tanta, sempre, dal boccone del mattino all’ultimo “No!” prima di andare a nanna.
Traghetto il mio povero corpo da un capo all’altro della notte facendo scricchiolare le ossa nella metà esatta del letto perché nessuno dei due vuole rinunciare a me.
Me ne devo sgusciare fuori come un amante che non vuole farsi trovare al mattino.
E non sempre ci riesco. I miei sonni sono scanditi da continui risvegli per far bere, far fare pipì, grattare schiene, consolare da sogni nefasti, massaggiare gambe e piedini doloranti. Non è sonno. Non lo è più da cinque anni a questa parte.
È bello? No. E non dite che il sacrificio ne vale la pena.
Dovrebbe valerlo senza fatica.
Preferivo la mia vita prima: preferivo il cinema, le cene con gli amici, le notti a far l’amore. Preferivo comprare le cose per me. Preferivo riuscire a mettere le scarpe col tacco, e guardare la tv fino a tardi. Non è scritto da nessuna parte che lo dovevo barattare con Peppa Pig e Masha e Orso, o con sessioni infinite di visione di dvd di cartoni animati.
Voglio il tempo di leggere i miei libri, non favole e favole, e ancora favole.
Voglio il cibo spazzatura senza preoccuparmi di quanto male farà a loro, voglio che faccia male solo a me.
Voglio le serate a panini e nutella in ciabatte. O chili di gelato mangiati col cucchiaino fino a raspare il fondo.
Voglio spazio in casa senza giocattoli. L’ordine. Non sono mai stata ordinata, ma almeno quando metto a posto l’ordine resisteva qualche ora, ora no.
E voglio stirare solo per me, non c’era scritto che avrei passato giornate a fare lavatrici e avrei trovato muri del pianto di panni da stirare.
Mi manca il silenzio e la libertà di uscire senza preoccuparmi per chi resta a casa.
Voglio una notte libera dai pensieri e dalla fatica.
Mi manca il sonno.
Mi manca la spensieratezza.
Mi sono pentita di avere figli? Si, ufficialmente si. O almeno, della prima meno, ma avrei fatto sicuramente a meno del secondo, e purtroppo non lo puoi dire a priori, lo devi dire dopo, col tempo, dopo che il danno è fatto.
Non ho mai voluto un cane per l’ansia che mi mette avere di avere qualcuno che dipenda così tanto da me, non pensavo che un figlio maschio mi si sarebbe attaccato in modo tanto viscerale da togliere il fiato. E quando dico togliere il fiato, vuol dire davvero togliere anni di vita, avere qualcuno appeso letteralmente al collo non appena sente la mia voce.
Un piccolo individuo che passa ore aggrappato a me e urla e si dimena non appena tento di staccarlo.
Uno che passa la notte sdraiato sul mio sterno e guai a spostarmi.
Li amo. Ma questo non significa che non possa dire che stavo meglio senza.
Spero che diventino indipendenti in fretta e che la smettano presto di aver bisogno di me.
Spero di riuscire a dar loro l’educazione che serve per farcela senza di me e poi tanti saluti.
Vadano per il mondo e per la vita via di qui, lontano, portandosi dietro il ricordo di questa pessima madre che li ama ma non vede l’ora di star bene senza di loro.
E in cuor mio lo so che avendoli, ho barattato per sempre la serenità.
Perché ogni campanello che suona, ogni messaggio che arriva, ogni squillo del telefono ti fa sobbalzare.
Non c’è scritto che darai la serenità al posto dell’idea orrenda di perderli.
Però è così. Si fa a cambio con l’ansia che a un certo punto potrebbe succedere loro qualcosa.
E finisci comunque a dormire con un occhio aperto e uno no, in perenne ascolto che vada tutto bene.
E non venitemi a dire che comunque è bellissimo. Non lo è.
Piango come una scema pensando che prima o poi potrebbe succeder loro qualcosa. Mi si spalanca il cuore ogni volta che vedo in faccia genitori della Telethon che hanno figli con disturbi orrendi o genitori che hanno perso adolescenti insacchettati in lamiere del sabato sera. Figli uccisi.
Li capisco. Capisco la fatica e il dolore di vedere tutto che si spegne. Che se ne va. Conosco il vuoto e non lo voglio sentire. Prego che non mi capiti mai e che stiano sempre bene. Ogni giorno è un dubbio sul cosa potrebbe accadere loro e tentare di arginare il dolore è inutile. Non li posso proteggere da tutto. E soprattutto non li posso proteggere da me, dai danni orrendi che sto facendo come madre quando dico loro che sono stanca, che me ne voglio andare e lasciare tutto.
Li amo. A modo mio, in un modo sbagliato, feroce, anticonformista, del tutto fuori dai canoni zuccherini della perfezione. Li amo con sincerità, anche quando dico loro che senza era meglio. Perché è vero: senza vivevo tranquilla. Ora che ci sono, ho un baratro nel cuore e vivrò con la perenne ansia che possano caderci dentro.
E per chiunque mi dica “cosa c’è di più bello di un figlio?” la risposta resta sempre una: “Lenny Kravitz nudo in un letto”.
questo è esattamente quello che succede e mi dispiace che quando lo dici a qualcuno ti senti sempre un ingrata perché c’è chi non ce la fa, questa è la cruda verità, e soprattutto è vera la cosa dell’ansia. Non riuscirò MAI più a non pensare che possa succedere loro qualcosa di male e qui aggiungo anche che ogni volta che un altro bambino fa male ai miei angeli lo prenderei a fortissimi calci nel di dietro anche se è un bambino, perché scatena la leonessa che è in me.
Mi spiace deluderti, dagli insulti che credi riceverai intendo.
E magari dispiace deluderti, dal pensiero che hai di esser l’unica a provare quello che provi.
E si, mi dispiace deluderti la mamma romantica esiste solo nei film e nelle favole.
Ho letto tutto d’un fiato, mi è piaciuto molto. Hai messo nero su bianco la maggior parte delle sensazioni che si provano.
E non è facile.
A presto ☺
Vero tutto vero. Avere un figlio significa che tu non hai più priorità! Non sopporto chi arroga il diritto di avere del tempo per sé. Non te lo puoi permettere. E l ansia? Tremenda! Con tutto ciò mi sarebbe piaciuta una grande famiglia per me è anche per lei. L idea di saperla sola mi fa star male! Per fortuna se la cava! Mi piacerebbe che lei pure possa avere un figlio oltre che un buon compagno di vita ovvio ma ancora non succede, accetto la vita come sarà! Non le farò leggere il tuo post! Ah ah un abbraccio
Tutto vero. Quando hai un figlio non hai più priorità. Ti succhiano anche da grandi perché tu sei la mamma e seii quella che tutto può. Un abbraccio
Ciao Valentina, ognuna è mamma a modo suo, anche se questo non ti esimerá dagli insulti che arriveranno per questo post molto forte. Io non condivido nulla del post, ma sono mamma da poco e non me la sento di escludere mai nulla a priori delle sensazioni che potrò provare in futuro. Però mi sento di suggerirti di trovare un piccolo aiuto, un esperto o semplicemente altre mamme che si trovano nella tua stessa situazione. Perché a tenersi dentro un peso così grande, il rischio è di logorarsi! Per il resto sono sicura che sei un’ottima imperfetta mamma, come tutte 🙂
Quello che scrivi , vivi e provi è quello che vive e prova (e qualcuna pure lo scrive) ogni madre almeno un giorno all’anno.
Ci conosciamo virtualmente da anni e da anni ti leggo. E leggerti mi fa bene. Molto bene.
Sono madre e sherpa due volte. Perché? Perché ho cercato e voluto e cresciuto (e cresci e crescerò) mio figlio. Ma l’amato pargolo è disabile… Speciale mi dicono amici, maestre e familiari.
Le sue specialità, oltre ai deficit vari che il suo disturbo comporta, sono anche nel rendermi il quotidiano una lotta che sfianca è a volte fa ammalare. Di solitudine soprattutto… Perché se tuo figlio è diverso non si fa amici e tu, come madre speciale, raramente conosci altri genitori (magari quelli dei suoi compagni di classe).
Come madre speciale diventi/ritorni single, o perché la famiglia scoppia e ci si ritrova davanti ad un avvocato divorziata, o perché si resta assieme: lui dedito al lavoro (fuga), tu che il lavoro lo devi abbandonare per ricoprire i panni di supersherpa.
Io mi sono tenuta il lavoro, presa un nuovo compagno, ma immersa in una realtà di isolamento, incomprensioni, fatiche che manco Ercole avrebbe accettato.
Ho pure un cane, per allargare le esperienze affettive del pupo e diminuire le mie uscite al cinema.
Di queste madri speciali se ne parla poco, o almeno raramente siamo di un qualche interesse per categorie diverse dalla nostra. E sì, ci ritroviamo tra di noi in quello che ha tutta la parvenza di un ghetto. Rinchiuse tra mura di sguardi… Occhi lucidi di ammirazione e di pena.
Siamo madri di bambini che non cresceranno mai, che difficilmente potranno abbandonare il nido.
Madri che dovranno, causa decadimento fisico e psicologico, internarli in qualche struttura.
un bacione Valentina 🙂
Autismo?ne so qualcosa…un abbraccio
Sono molto felice che a me non sia accaduto e che nonostante fatica e notti insonni e tutto il resto appresso che hai perfettamente descritto in questa pagina sono felicissima di essere la madre di mia figlia e non sono assolutamente pentita, e non mi mancano le cose che facevo prima, anzi. Sono una donna fortunata.
Vrgognarsi anche solo a pensarle queste cose?forse ti hanno chiesto loro di venire al mondo?
Mi dispiace dirlo ma la penso esattamente come te. Dai tuoi racconti immagino che hai dei figli ancora piccoli. Ma quando saranno grandi, non farai più tutta questa fatica ma ci sono altri problemi: l’ansia per le uscite serali, il problema se troveranno mai lavoro…. Comunque sia sono problemi, sempre.
Io sono totalmente contraria. Chi ti ha raccontato che essere madri era cosa facile, non avrà dei figli, chi ti ha detto che la tua vita non avrebbe subito un drastico cambio, non ha dei figli..
Prima di diventare mamma ero solo zia (di 3 fantastici bimbi) e la mia ansia già era iniziata da li. Vedevo la stanchezza di mia cognata ma anche la felicità. Io non ho mai avuto mezzo dubbio a voler dei figli. Se mi fosse stato possibile li avrei fatti anche prima dei 30 anni pur essendo consapevole di dover rinunciare a molte cose.. vacanze all’estero, weekend organizzati all’ultimo secondo o serate fuori.
Anche il mio bimbo (maschio) appena mi vede vuole stare con me, ma è anche normale.
Il fatto che sia “cozza” a mio avviso dipende molto anche da come lo si sia educato.. mi spiego meglio, un bimbo a mio parere, diventa mammone perché lo si fa diventare mammone, non lo si vuole lasciare a nessuno fin da che sono nati. Lo si vuole tenere solo ed unicamente a se’.
Ripeto questo è mio parere.non sono nata imparata, ma ho visto molte situazioni simili.
Sul fatto di dire, ripetere e sottolineare il fatto di essersi pentita di aver avuto soprattutto il secondo bimbo..ecco a me spiace solo per questo piccolino, che un giorno leggera’ questo scritto e tutto il mondo gli crollerà addosso. Spero comunque che rimanga solo scritto e che non gli venga “sputato” in faccia in momenti di stanchezza..
Ciao Valentina,
Io sono figlia di una madre pentita. Ormai ho 32 anni e la cosa non mi ferisce più. La bambina che c’è in me forse ne soffre qualche volta, ma la donna forte che sono diventata ci convive con coraggio e rassegnazione. Mi dispiace molto per mia madre. Per la sua vita bruciata. Io posso solo vivere al meglio ( non sempre è possibile) la mia. Ovviamente la domanda che più di ogni altra mi sono posta nella mia vita è stata: voglio o posso avere un figlio? Avere figli è un incubo e non averli è uno strazio. Non saprei….continuo a farmi domande sperando che la natura faccia il suo corso e che io prima o poi arrivi a una verità chiarificatrice. Non ti sentire una madre snaturata. Non esiste un solo modo di essere madri. Tante donne si sentono completate dalla dimensione materna anche perché prima dell’arrivo dei figli conducevano una vita vuota e priva di passioni personali. Ed ecco che l’arrivo del figlio porta una ritrovata vitalità. Chi invece completa già si sentiva patisce molto questa privazione di libertà che spesso si traduce in sacrificio a priori. Ci raccontano tante favole sulla maternità. Finalmente una donna che non ha paura di gridare ciò che pensa una donna su 2. Io non so dove stia la verità, ma certo è che a prevalere è sempre l’egoismo.
L’egoismo che ci spinge a mettere al mondo una nuova vita e lo stesso egoismo che la vorrebbe far sparire.
Ciao Mary,
anche io sono figlia di una madre pentita. Ormai a 45 anni la cosa non mi tocca, anzi sono più vicina a mia mamma adesso …
la differenza fra me e te sta nel fatto che il mio essere figlia di madre pentita, e la consapevolezza crescendo che in effetti mia madre aveva tutte le ragioni di pentirsi (le ho davvero stravolto in peggio la sua splendida vita di prima), ha radicato in me da subito la certezza di NON volere figli ! Piuttosto la morte ma io un figlio non lo avrò mai … e infatti a 45 anni e alla soglia spero della menopausa .. nonostante abbia avuto molti fidanzata e un vero unico compagno con me da 20 anni .. io figli non ne ho.
A Valentina invece vorrei dire : bella la tua onestà, ma f ain modo che i tuoi figli non sappiano quanto tu sia pentita .. da figlio fa male. Tanto
l’importante è che ami i tuoi figli. poi che la maternità non sia tutto rose e fiori (ma niente nella vita è solo rose e fiori) è vero. Quanto al “pentimento”, credo che la maggioranza dei genitori non si penta pur nelle difficoltà ma tu non ti devi vergognare (mi sembri più “sconfortata” che pentita). Il punto è che un coniuge lo puoi lasciare, i figli no anche quando saranno indipendenti tu sarai sempre genitore, quindi pentirsi serve a poco. La vita con loro non è granchè? é soggettivo, prima di loro era meglio? Certo avevi meno preoccupazioni, ogni scelta che facciamo ci porta qualcosa e ci toglie qualcos’altro. Ribadisco che l’importante è amare i propri figli perchè se non li ami la vota è un inferno per te e per loro (che non hanno chiesto di nascere)
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Valentina, sei sincera e coraggiosa, hai detto semplicemente quello che tutte pensiamo almeno una volta al giorno ma che sembra così brutto ammettere in pubblico.
Se ti può consolare, quando crescono (fase delle elementari, diciamo) le cose migliorano un pochino. Dal punto di vista dell’autonomia e del potersi riprendere un po’ i propri spazi; l’ansia…no, quella può solo aumentare.
Perché non si fa un figlio perché ce l’hanno gli altri. I figli sentono e subiscono questi malumori che dimostrano che sotto sotto c’è il rancore nei loro confronti. Questo non è amore. Ma giusto che lo scriva, la sua testimonianza serve a quelle come lei che pensano che avere un figlio sia un passo dovuto, senza rendersi conto che un figlio non è un pacchetto regalo. Spero che questa testimonianza serva a dissuaderle. Andate a far baldoria fino a sessant’anni e fatevi chiudere le tube
Concordo
Non so bene come interpretare questo post. Perché è vero ciò che scrivi ma mi sembra solo una parte del tutto.
Quelli che mi lascia perplessa è come i tuoi figli siano al corrente dei tuoi pensieri. Non credo che si possa crescere sereni e sani con la sensazione di essere un peso.
Quando una coppia vuole diventare genitoriale e vuole adottare passano di media tre anni di indagini per capire se è idonea. Poi ne passano altri 1,5 se sceglie l’Internazionale e anche in questo caso si rifanno gli esami fisici e psichici per capirecse si è in grado di accudire e crescere qualcuno che non l’ha chiesto ma che quando ci sarà avrà diritto ad equilibrio,forza,amore.
Ecco, forse sarebbe il caso di fare esami anche a chi vuole figli naturali. Così magari non si arriva imprepsrati. E i figli non si sentono solo una sciagura ambulante per la madre.
Beh insomma, fare un test a tutti quelli che vogliono fare un figlio mi sembra un attimo eccessivo, oltre che utipico.
Condivido appieno!
lucido e vero.
ma come dici anche tu sono la luce del tuo mondo e dal momento che sono nati baratti la tua serenità con i doveri e le pippe mentali e poi, nonostante ti impegni a fare del tuo meglio, inevitabilmente sbagli.
li amo anche io alla follia, darei fisicamente il cuore per loro, ma quanta fatica….
mia nonna diceva di non fare figli, quando hai pensato per te poi hai pensato per tutti….. la saggezza antica delle nonne. ma com’è che arrivate ad un certo punto l’ancestrale forza di continuazione della specie ci rimbecillisce fino a che non facciamo figli?
Spero che i tuoi figli non leggeranno mai questo post. Fosse stata mia mamma, credo l’avrei odiata per sempre. Si ho due figli uno di 8 anni e uno di due e mezzo, mai mi sono pentita di averli fatti, nonostante le fatiche, nonostante tutto. Non mi manca per niente la vita di prima, anche perché se voglio mangiarmi un panino alla nutella, lo preparo per tutti e tre. E perché non hai più tempo per te? Io quando voglio me lo prendo, d’accordo con mio marito, ci interscambiamo senza problemi. Se devo andare a correre vado, se devo uscire per lavoro vado, tante cose amo farle con loro, ho vissuto la mia vita prima e sono felice della mia vita di ora. Chissenefrega se ci sono in giro giocattoli e disordine. Basta farsi aiutare e smetterla di pretendere di essere delle super mamme, e si ti parla una che stanotte ha dormito con figlio accocolato sulla schiena nel lettone, ma ormai quello di 8 anni queste cose non le fa più e mi mancano, e allora so che fra pochi anni mi mancherà tutto questo. Spero prima o poi troverai un tuo equilibrio senza pentirti di aver avuto figli. La maternità è fatica, ma fra poco queste fatiche saranno solo un lontano dolce ricordo
Concordo !!
Io ho 3 figli di età compresa tra i 15 e i 5 anni. Mi sono sentita così tante volte in questi anni. I bambini tirano fuori il meglio e il peggio di noi. Le tue parole però sono cariche di solitudine non ti sento una madre distrutta ma una madre sola. Dividere con qualcuno gioia e dolore è fondamentale secondo me, avere una persona affettuosa vicino che faccia da testimone e da spalla, disposta a dare amore incondizionato a te e ai tuoi figli. Un padre e compagno amorevole è l’ideale ma anche una nonna o una zia un’amica…. perché tutto quel peso , quella frustrazione diventano una fatica dolce e autoironica a fine giornata, quando ripensandoci puoi rivedere la tua vita come un’opera incompiuta alla quale hai dedicato così tanto di te stessa che ha preso ancora piu valore proprio x questo ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
Sicuramente stai facendo un ottimo lavoro, tieni duro e non dire ai tuoi figli parole che non possono capire un giorno diventeranno cicatrici nelle loro anime.
Se posso darti un consiglio non dire ai tuoi figli che stavi meglio senza di loro…è dura è vero ma non è colpa loro…
Spero sia solo stanchezza la tua..certo ce ne vuole di stanchezza per dire certe cavolate! Io di anni ne ho 29 e di figli ne ho 3! Il più grande di 5 e la piu piccola di 3 mesi. .e ti giuro che di notti ne ho perse e ne perderò, ti giuro che di pianti ne ho fatti e che di privazioni e rinunce ne ho pieno il cassetto..quello dove uno di solito ci si mettono i sogni! Però quello che hai ammesso non l’ho mai provato e nemmeno pensato, nemmeno lo capisco e nemmeno lo giustifico. Una mamma tris felice!
Certo, perché oggi vogliamo tutto senza fare fatica. Vogliamo una relazione senza però impegnarci alla fedeltà. Vogliamo fare carriera senza stare fino alle nove di sera in ufficio. Vogliamo un cane senza però dover lavare i pavimenti quando fa la pipì in casa. Allo stesso modo vogliamo figli senza sopportare la fatica, la stanchezza e l’inevitabile ansia di doverli perdere.
E mi dispiace, ma non è assolutamente vero che non c’è scritto da nessuna parte. Perché ce lo spiattellano in faccia tutti, le nostre madri innanzitutto, i libri, i film, i giornali, le statistiche. Si sa perfettamente che essere madri è un lavoraccio, ma questo non vuol dire che è preferibile rimanere eternamente ventenni solo per poter indossare i tacchi alti.
Parole sante. Quoto tutto.
Ma cosa vuoi dimostrare? Non ho mai sentito tante banalità sulla maternità così tutte insieme, sembri un adolescente in preda.ad.una crisi.post “no” dopo aver chiesto il permesso a papà e mamma di andare alla festa in discoteca della tua amichetta del cuore.
Che brutto leggere queste parole scritte da una mamma ! Ho 5 figli , e desidero io sesto !! Sono fiera di loro , sono felice di averli!! Sono fortunata ad averli !! Non rimpiango nulla del mio passato perché comunque mi diverto lo stesso ma con loro !!! Certo non è tutto rose e fiori , ci sono i periodi che si dorme meno perché magari non stanno bene , ma è normale !!! I figli sono esseri umani non soprammobili ! Non sono bambole che le spegni e accedi a tuo piacimento! Elimina questo articolo,fai in modo che i tuoi figli non lo leggano mai !! Li feriresti molto e non meritano ciò !!!
È tutto vero: la stanchezza, le infinite lavatrici, i muri di pianto di roba da stirare, la casa un disordine, anni e anni che si sei dimenticata cosa significa farsi una notte di sonno, mai tempo per te stessa il tuo corpo che non riconosci piu…. l’ansia, la paura… ma sai che ti dico? che noia senza di loro! Sono la mia vita, il mio respiro, la certezza che in questa vita almeno una cosa bella e perfetta sono riuscita a farla! Loro, i miei figli! Non saranno mai abbastanza i baci, gli abbracci che do loro ogni giorno, non sarò mai sazia del loro amore!
Che poi… ma che bambini vi capitano? Anni e anni senza sonno??? Ammazza che iella!!!
Maddaiiiii!!!
Ma in Italia esistono i servizi sociali, quelle figure dei film americani che tolgono i figli alla gente? In questo caso ci vorrebbe. Davvero, tu ti liberi di cotanto peso, e ai tuoi bimbi magari toccherà la fortuna di avere intorno gente meno isterica e con priorità diverse, e, permettimi, un tantinello più importanti. Io ho un padre che dice da sempre cose come le tue, avevo una vicina che smadonnava tutti i pomeriggi contro questi bambini , che, giustamente, chiusi in casa , giocavano come potevano, azzuffandosi, a volte, facendomi rivivere tutta la mia infanzia , e la mia adolescenza, e la mia età adulta, perchè ancora oggi, nelle giornate no, mio padre scrive cose come queste, nei mex di buongiorno… E io, come te non potrei volergli più bene di così, ma non sai quante volte mi sono trovata a pensare che preferirei che fosse morto, ancora oggi mi capita di pensarlo, si lo avrei pianto un giorno all’anno, giusto negli anniversari e non ogni qualvolta gli gira la brocca e come solo lui sa fare dice quelle frasi che ti fanno sentire una nullità … Ma per fortuna io ho avuto una mamma che ci ha amato abbastanza per entrambi, che mai si è lamentata… Una donna splendida, che è il mio ideale di donna tuttora. E ti assicuro che io ho una vita bellissima, ho la mia anima gemella accanto, viaggio come mai, non mi manca nulla… Se non un’infanzia serena. Davvero oggi mi ha spezzato il cuore questo articolo. Non ho nessuna comprensione per te. Solo una tristezza infinita per i tuoi figli.
Valentina non ti conoscevo, ho letto tuo post perche’ citato da una blogger che adoro…mi sento di dirti dal profondo del Cuore di chiedere aiuto, una mano a capire come riprenderti degli spazi: anche fossero solo piccoli cm di letto per te, minuti di respiro, un caffe’ sentendo il sole sulla pelle perche’ onestamente il tuo post mi sembra un grido di aiuto, una richiesta di sos. Per me i figli sono magici perche’ ci “obbligano” ad essere la versione migliore di noi e se cosi non e’, se sentiamo di non farcela piu’ abbiamo il sacrosanto diritto di essere aiutate. Un abbraccio da Mamma a Mamma
Dovevi prima goderti la vita e poi fare i figli…..oppure continuarti a godere la vita da donna e non sa mamma …non tutte dobbiamo avere il senso della maternità e non è peggio o meglio. ..io non penserei mai quello che tu scrivi….ma io sono io e tu sei tu…spero siano poche le mamme che si sentono come te. ..ogni lavoro è difficile em fare la mamma è un duro lavoro masse fatto volentieri cuore di mamma ti riempe l animava tale punto che niente è più un sacrificio. ..è solo amore
Le tue parole mi hanno fatto rabbrividire…ho un bambino di due anni e nonostante i momenti di sconforto, di fatica e paura, non c’è stato un solo momento in cui avrei desiderato che non fosse nato. Confrontate ai suoi sorrisi, ai suoi abbracci, alle sue paroline strascicate, le cose a cui ho dovuto rinunciare mi sembrano così insulse…è tutto il mio mondo e voglio che percepisca in ogni singolo istante quanto è stato desiderato, voluto, amato
Io non ci credo che tu non lo sapessi prima. Nessuno descrive la maternità come il paradiso perduto. Forse avevi trasformato il tuo desiderio (parli di anni di cure e ormoni) in ossessione, perdendo di vista la realtà e idealizzando la faccenda. Ma poi non sta a me giudicare. Ho una bimba di 7 mesi, e la fatica è tanta. Ma tu sei l’adulto, loro i piccoli, loro colpe non ne hanno e non puoi scaricare su di loro la tua frustrazione. Devi trovare un altro modo. Non c’è nessuna accusa, nessun giudizio, solo la comprensione di un malessere che dispiace sentire, ma che può essere eliminato magari cercando aiuto in amici, sfoghi e, perché no, un terapeuta. Ma soprattutto: take it easy. Prenditi meno sul serio (questo lo ripeto continuamente anche a me stessa sai…). Elisa
Scatenarsi con gli insulti?! Questo articolo mi lascia senza parole. Non posso credere che sia stato davvero scritto da una madre. Non posso credere che tu sia in grado di dire che li ami e allo stesso tempo vorresti non averli mai messi al mondo. Non posso credere che tu lo dica anche a loro. Parlane con qualcuno di bravo, prima di fare danni enormi alla vita dei tuoi figli.
Perché, prima avevi Lenny Kravitz nudo nel letto?
Geniale!
Forse scrivi per far notizia. Davvero eccedi il limite, forse hai bisogno di aiuto.
Nena, tieni duro!
Non penso tu sia una cattiva madre, non lo so, ti dovrei vedere all’opera, ma a occhio non lo sei. Ti capisco, capisco tutto quello che dici. Certo, io sono un uomo e non solo non ho figli, non li ho mai voluti, non ostante due mogli (e due divorzi) e molti amori. Devo dire che nessuna me ne ha mai chiesti e che a 24 anni (ne ho 65) la mia ragazza rimase incinta e ( ho sempre pensato e detto e tuttora credo) per fortuna fu d’accordo nell’abortire (la nostra storia era comunque finita). Io non me ne sono mai pentito, lei, dopo, con altri, ha tentato di restare incinta senza riuscirci, però non mi riguarda.
Vedo da 40 anni amici avere figli, e nell’insieme lo vedo che è una bella esperienza e i loro figli mi stanno perfino simpatici, non hanno mai messo al mondo mocciosi insopportabili, anzi, con gli anni i gradevoli bimbi sono diventati esseri umani anche notevoli.
Bene così. Hai tutte le ragioni, I commenti a questo post sono deliranti nella loro banalità. Tu continua come fai, fai quel che puoi, non sta scritto da nessuna parte che i figli si debbano fare per forza per realizzarsi e senza dubbio fare figli e un atto egoistico, il contrario no: come fai ad essere efgoista nei confronti di qualcuno che NON esiste. Amen.
Lenny Craviz? No. Scarlett Johanason piuttosto. Ma anche so io chi… 😉
MM
Dio santo quanta ipocrisia! Io non trovo nulla di assurdo nelle parole di questa mamma stanca! Solo tanta verita’ ..magari spiattellata un po brutalmente ma nulla di così falso o imputabile!
Non è forse vero che si perde libertà, serenita, giovinezza ecc?Si perde un pezzo di se stessi per fare posto a loro ..che ami talmente tanto da annullarti,ma sara’ lecito sentire la mancanza di se stessi?
Non tutti hanno nonni disposti a dividere il carico con te! Alcune non hanno neanche un compagno! Tutte sanno avere figli ..ma crescere dei figli per quanto possa essere la cosa più bella che c è non è facile..e a parer mio il fatto che l’articolo sia scritto da una donna che i figli li ha cercati con determinazione è un ulteriore testimonianza della doppia faccia dell’essere genitore.
Tutto ha un rovescio della medaglia, perche’ dobbiamo idealizzare l essere madre come qualcosa di solo bello? Da una parte c’e l amore, l orgoglio di vedere i tuoi piccoli crescere ecc dall altro c è la tua vita che prosegue non più in relazione a te..ma a loro..e questo fa male…un po come quando si vive un amore difficile…tu ami quella persona ma quanto ti invalida alle volte quell’amore?
La prima domanda è: chi ti ha obbligato ad averne ? La seconda, quando hai deciso, non hai pensato a tutte queste cose OVVIE ? Bastava una chiacchierata con qualcuno che ne aveva e ti facevi un’idea.
gli uomini secondo me non dovrebbero permettersi di giudicare un post come questo.
Sarà anche un uomo, ma ha detto una cosa sacrosanta.
Al giorno d’oggi, con i mezzi di comunicazione che ci sono, non ci credo che una donna arrivi ad una gravidanza dopo 6 anni di ormoni per poi cadere dal pero e dire:
“Ma io non sapevo che si doveva fare questo! Ma io non sapevo che non si poteva più fare quell’altro!”
Maturità. Questa sconosciuta.
Ciao, le sensazioni che provi prima o poi ogni mamma le prova…ma sono momenti che poi passano…se la sensazione è persistente credo ci sia un problema da risolvere, la depressione è una malattia che va riconosciuta ed affrontata con un aiuto specialistico, lasciati aiutare per te e per i tuoi bimbi..un abbraccio
Io invece penso che hai detto un sacco di roba vera. Avere figli ti cambia e ti ribalta la vita. Nulla sarà più come prima. A me manca molto la mia vita di prima, l’indipendenza, il silenzio l’ordine in casa, le serate a due. Ora non è più così e non lo sarà mai più. Certo che amo i miei figli, alla follia. Se non li amassi così tanto non potrei sopportare questa fatica enorme del non avere mai un momento per me.
Ogni cosa che faccio la faccio con loro e per loro. Ogni pensiero è per loro. Ogni sforzo ogni attimo. Ma questo non significa che sia sempre una festa o una gioia. Non siamo ipocriti. Essere mamme è una pedalata disumana! Pedali perché amo i tuoi bambini, ma non ti ammazzi dal ridere nel frattempo
Smettila….mio figlio è autistico e lo sarà x sempre.tu nn hai idea di cosa sia il sacrificio. Credimi…
hai pensato a cosA penseranno loro leggendo che era meglio che nn ci fossero ??che schifo li fai crescere senza autostima e sicuramente con altri problemi come me mia madre nn mi voleva e x sbaglio sono nata …io a i miei figli dico sempre come siete belli vi amo siete la cosa più bella perché lo sono davvero per me sono tutto è se devo stirare se devo lavare panni cucinare o altro lo faccio nonostAnte la fatica se ho bisogno mi faccio aiutare non rinnego un amore così grande mai …..Non è bello quello che dici rifletti bene !!!!Non vorrei essere mai tua figlia …forse un giorno quando non ci saranno più ricorderai le mie parole!!!!
Dunque, li adori… benissimo. Ma senza staresti meglio.
Bene… fai sforzo di immaginazione e pensati senza.
Ma sul serio eh… SENZA.
Pensa se sei anni di ormoni non avessero funzionato.
No… no, percarità, nessuna disgrazia… pensa che per magia si avverasse questo tuo desiderio.
Puf… spariti! Come se non fossero mai esistiti.
Davvero- davvero tanto meglio staresti?
Io però se mia madre scrivesse una cosa simile -sarà che la amo da morire- soffrirei tantissimo.
Ho letto e riletto il post. È stato un pugno fortissimo nello stomaco. Perché se posso
Provare solidarietà e comprensione per la stanchezza, per i sacrifici e per il
Cambio di vita, allora non riesco a provare empatia per quello che i tuoi figli possono provare leggendo queste parole. So cosa significa non sentirsi accettati e scelti e sono ferite dalle quali non si guarisce facilmente.
Non condivido nemmeno il fatto di non avere più una vita… Ho avuto una figlia dopo 5 anni di ricerche e dispiaceri e perdite varie. Dopo due settimane dal
Suo ritorno a casa eravamo già rientrati nel loop delle cene con amici. Dopo tre mesi abbiamo ripreso ad andare al cinema con l’aiuto dei nonni. A sei mesi eravamo negli Stati Uniti con lei nel marsupio, felici di essere insieme. Nonostante i sacrifici, nonostante tutto. Io spero che la tua sia una fase di stanchezza e che possa vivere e godere della fortuna che hai avuto. Un forte abbraccio.
Sara,
Se Lei e’ riuscita a costruirsi una vita, poco dopo il parto, si ritenga solo che fortunata. La stragrande maggioranza delle persone in Italia ha difficoltà ad arrivare a fine mese.
La sua risposta e’ solo un’ovazione personale dopo cinque anni di sofferenza. Si goda la Sua famiglia, ma si tenga per se’ la finta comprensione e pugni allo stomaco verso situazioni che non conosce.
Ho due gemelli di 10 mesi nati prematuri di due….di ansia ne so qualcosa.
Sono anche una di quelle madri che detesta le alte madri che dipingono la maternità come una torta di zucchero e Nutella.
Ogni giorno per un motivo o per l’altro vengo presa da momenti di sconforto…Come capita a tutte le mamme. Però da qui a dire che mi sono pentita di aver fatto dei figli c’è ne passa perché prima di farli sapevo a cosa sarei andata incontro. Ho sentito i racconti di mia mamma, ho visto mia sorella e le mie amiche. Stanca? Certo. Insofferente? Sì. Pentita? No. Felice nonostante tutto? Sì.
Nel tuo post si legge tanta verità ma anche tanta solitudine e il bisogno di trovare davvero un piccolo spazio per te stessa.
Io leggo mentre faccio addormentare i bambini. Oppure la sera dopo che li ho messi nei lettini. Certo…mica posso leggere due ore come prima…però non ho abbandonato la passione.
È probabile che tu non abbia nessuno che ti può aiutare, altrimenti anche solo un paio d’ore a settimana potresti riuscire a fare qualcosa per te stessa.
Capisco il tuo bisogno di sfogarti e di sfatare il mito di una maternità idealizzato e falsa, ma spero che tu non dica mai ai tuoi figli che ti sei pentita di averli messi al mondo perché nessuno ci obbliga ad avere un figlio e nemmeno a farne un secondo se ci siamo rese conto che per noi il carico di stress è troppo alto.
Mah,io credo che il tuo sia solo un modo di cercare notorietà! In più alla fine hai cercato di metterla sul piano dell’ansia e della paura che accada loro qualcosa. Mossa astuta,ma non credibile.Non si fa un figlio dopo 6 anni di lunga sofferenza e poi te ne penti. Fai.un giro nei forum di chi ci è passata di chi ci passa e di chi non riesce ad averne. E soprattutto se ti rendi conto che avere un figlio è troppo impegnativo e ingabbiante per te di certo non fai il secondo. Se i figli raddopliano le rinunce raddoppiano assieme alla fatica di essere madre. E nessuno mai a me ha detto che essere madre è tutto zuccheroso e bello e cuoricini,anzi! Eppure ho un figlio di due anni che mi mette alla prova ogni giorno,col pieno dei terrible two,un figlio maschio che è la mia appendice come hai detto tu mi segue ovunque e non mi molla mai. E sono incinta della sorella si passeranno due anni e mezzo e sono consapevole di cio che mi aspetterà perché so che per certo sarà più dura di quello che ho passato fino ad adesso.
Conosco donne che hanno un solo figlio e si sono rese conto che non potrebbero mai farcela a fare un secondo,ma nessuna di queste direbbe che è pentita! Spero vivamente per te che i tuoi figli non leggano mai questo articolo una volta adulti,perché un figlio non ti chiede di venire al mondo. È un tuo desiderio! Ed è un desiderio egoistico!
ti ricordo che “pentirsi” di qualcosa significa che tornando indietro non la rifaresti mai più…
come puoi amare qualcosa che non rifaresti?
Ohibo’! ma che ti è successo mai? davvero tutta questa negatività e pesantezza? guarda che non è “normale”, e con questo non dico che tu non sei normale, ma che, se ti senti cosi’, dovresti parlare con un esperto che ti aiuti. Certo che le difficoltà che elenchi ci sono tutte, ma santocielo! aiutati che il ciel ti aiuta! toglili dal lettone! stacca il bimbo dal collo e vai a farti un giro! prendi una signora per stirare – sono sicura che 20 euro alla settimana li puoi investire! Mettili a nanna alle 21 e poi mangia la nutella, leggi e, se proprio ti gira bene, fai l’amore!
Ma guarda che sei intrappolata in questioni pratiche risolvibilissime!
E certo, l’unica frase con cui concordo è che si perde la spensieratezza. Ma che cupezza tu pero’, perché devi immaginarli malati/morti ogni volta che squilla il telefono? ma guarda che ok un po’ di spensieratezza in meno, ma un po’ di leggerezza puoi conservarla!
Noi domenica mattina alle 9.30 eravamo già nel bosco a passeggiare, col duenne tutto contento a zompettare, noi a far foto e respirare aria fresca. Cosa mi dovrebbe mancare della mia vita precedente?
Se ti senti davvero come hai scritto, non credo dovresti cercare consensi o critiche, ma solo risolvere, perché SI PUO’ essere mamme serene.
Cla, non so se sei un Claudio o una Claudia, ma spero di diventare un genitore come te, assolutamente. Non lo dico spesso ma: parole che fanno bene al cuore. Concordo e (spero) di condividerle presto.
Sono una mamma single di una bimba di quasi due anni. Ho 30 anni. Sono una mamma che a volte ha paura di sua figlia. La guardo con distacco . Ha totalmente rivoluzionato e stravolto la mia pacata vita. Non sto a commentare ogni punto del tuo post. Ma sappi una cosa come la vedo io la tua vita di prima quella che rimpiangi era destinata comunque a finire. Finito lo spasso ciao ciao amici e tutto il resto. Saresti stata e sarai dimenticata da tutti. Non sei niente per nessuno di noi. Ma sarai sempre amata dai tuoi figli di te restera sempre una traccia nei tuoi nipoti .loro che ti amano ti renderanno immortale. Renditi degna del dono che hai.
Volgi tutto al maschile, parto compreso visto che ne sono uscito con un ciuffo bianco in testa, e hai scritto quello che penso e dico da 4 anni. E che continuerò a dire finché vivo.
Ti capisco benissimo e in alcune giornate mi sento esattamente come te. Hai fatto bene ad esternarlo perché non sei sola. E’ normale che per qualcuno sia Assurdo questo pensiero, è la morale comune, io penso che sono fortunata come te ma ho lo stesso moto d’ansia tuo, che la giornata vada bene, che la vita vada bene.
Io credo che tu abbia dato voce a sentimenti che molte di noi provano ma non hanno il coraggio di ammettere. Certo per i tuoi figli non sarà bello un domani leggere le tue parole spero che tu riuscirai a creare un rapporto bellissimo che ti permetterà di spiegarti con loro.
Sinceramente la vedo dura. Anche io come te a volte mi pento di essere diventata madre. Ho avuto un buon rapporto con mio figlio fino a qualche anno fa. Un figlio voluto, cercato nonostante lo spettro di una grave malattia genetica. Per fortuna è nato sano ma a causa di problemi di allergia la prima notte in cui ho dormito sei ore è stata quando ha compiuto più o meno otto anni.L’ho cresciuto cercando di dargli più stimoli possibili: mostre, musei, cinema, soggiorni all’estero per la lingua, letture…ma …adesso ha 20 anni sembra che sia stato educato da un’ altra persona. Non ha altri interessi escluso il cellulare, non legge, non vede un telegiornale, vivacchia all’università mentendo anche a se stesso. Allora io mi chiedo in che cosa ho sbagliato? Che senso ha avuto fare tutti quei sacrifici, a volte anche economici? Non mi rivolge la parola se non per chiedere qualcosa…
Per non parlare poi della paura che gli possa succedere qualcosa…
Mah…io ho tutto quello che avevo prima, ed anzi di più, perchè ora sono completa. Nonostante infinite notti insonni e via via quel che dici, poi sono riuscita a trovare un equilibrio. E premetto che mio figlio non lo ho cercato e non era nei miei progetti. Se ora non ci fosse non so che sarebbe di me. Peccato, mi spiace per te.
Ciao,
ho letto il tuo articolo. Tu scrivi tra le tante cose:
«Li amo. Ma questo non significa che non possa dire che stavo meglio senza.»
Eh no, cara mia, è qui che stai BARANDO: se stavi meglio prima QUESTO E’ IL SEGNO CHE NON LI AMI DAVVERO,… diciamo che … li subisci con “materno amore” e rassegnazione (e per “materno amore” tra virgolette intendo quel falso amore che contraddistingue le donne come te.
Solo un commento: ma che te l’ha prescritto il dottore?
Francamente ho avuto una sorta di dejavu, sì perché quello che scrivi somiglia molto a quallo che mi dice mia moglie. Anche lei la pensa come te.
Sinceramente, mi fate molta compassione tutt’e due.
Un consiglio? Cambia mestiere, da’ i tuoi figli in adozione – chè ne guadagneranno in salute psichica e felicità. E poi segnati ad un bel corso di Zumba, vai a fare jogging, esci a fare shopping con le amiche, insomma, torna a goderti la vita E FALLA GODERE ANCHE AI TUOI FIGLI … SENZA DI TE
Credo che tua moglie riceva poco aiuto da te ,Simply, o che tu in qualche modo non la aiuti a sentirsi ancora la se stessa di prima o che magari non argini l’invadenza della suocera…Nessuna donna si pente di essere madre se non deve fare sacrifici superiori alle sue forze.Tu conoscevi a fondo tua moglie o l’hai vista solo come incubatrice? Se penso che ci sono uomini che regalano ancora il diamante per festeggiare la nascita anziché un voucher per ore (tante) di baby sitter…Non ho figli e per ora non ne cerco ma mio marito non.ha mai usato parole cosí dure.Mi ama piú del progetto stereotipato di famiglia.Tu non ami tua moglie e meriti che lei lo capisca e ti lasci per uno che la capisce.
Parole sante e legittime. Finalmente una madre sincera. Ti appoggio in pieno. Boccio invece tutti coloro che ti hanno attaccata, no comment perché altrimenti rischio di offenderli…
La mia bambina ormai è abbastanza grande ma da sempre è stata in grado di “leggere” i miei pensieri e i miei stati d’animo….nulla è facile nemmeno le relazioni tra adulti, figuriamoci quelle con i ns. figli che vorrebbero diventare come noi!!!!Loro diventano indipendenti, “cozze” ansiosi in base a come li cresciamo noi….dire no, lasciarli piangere serve a loro e trovare i ns. spazi serve a noi ma soprattutto a loro per vedere il loro papà e la loro mamma sereni…forza!!!!non si rinuncia a qualcosa ma si amplia la possibilità di scelta, ci vuole pazienza collaborazione e amore
Non sei la sola, una sociologa israeliana è riuscita a intervistare una ventina di donne del posto scrivendo un articolo che ha fatto il giro del mondo “Regretting Motherhood”. Lo trovi su Academia.edu. La sociologia e la psicologia credo finora avevano sempre dato per assodato che una donna non si pente mai di essere madre, ma le donne israeliane intervistate erano spesso diventate mamme per accontentare i parenti non perché volessero figli, e dicevano che amavano molto i figli ma erano stanche di avere persone completamente dipendenti da loro. Personalmente non mi sono mai pentita della scelta anche perché di ansia generalizzata e incontrollabile ne avevo a pacchi per cose molto meno importanti e lavoravo tanto anche prima per cui almeno adesso mi pare di fare qualcosa solo per me, perché un titolare non contraccambia il tuo lavoro con un sorriso a otto denti largo come una casa 😉 Insomma, se rinascessi ne farei quattro, non due, purtroppo invece mio marito si è pentito e me l’ha detto – proprio così, non tanto della prima ma del secondo sì. Per dirla tutta mi preoccupa il fatto che si penta sempre di tutto e recrimina di non poter recedere dal contratto – anche se mi pare che quando lo cercano per un coccolo ammette che gli fa piacere 😛 Spero che non gli sfugga mai dalle labbra di dire in loro presenza che stava meglio senza di loro. Sarebbe una di quelle frasi che fanno molto male. Ti sento tanto arrabbiata, tu ti senti arrabbiata?
Cara Valentina, sono finita sur tuo articolo, cosi per caso, ma è da mesi che cerco di trovare riscontro in altre di quello che provo. Ecco, hai esattamente scritto quello che penso io della mia vita di madre!
GRAZIE!
Finalmente dopo aver trovato Orna Donah ho trovato anche te Valentina! Libera nell’esprimere un pensiero di molte Donne. Condivido tutto quello che dici e, come te, amo i miei due figli maschi.
Messaggio per Simply a man: non hai nemmeno il coraggio di dire chi sei. che ne sai tu della psiche di una donna? Sei legato ai clichet della morale comune e della testa tipica di un uomo che non guarda oltre il suo naso (o oltre … qualcos’altro). Le donne che dovrebbero farti compassione, per come la pensi tu, sono migliaia. A me fa compassione soprattutto tua moglie perché ha un misero marito. E sono sicura che i miei due figli maschi e quelli di Valentina o delle donne che la pensano come noi saranno molto più sani e felici di te perché figli di madri libere di dire quello che pensano.
Non ti lamentare poi sei tuo figlio, un giorno, sentirà di aver dato alla propria madre l’incolpevole dispiacere di essere nato, di averle sottratto la serenità, di sapere che nulla potrà fare per riparare a questo terribile sbaglio. E questo dispiacere lo porterà dietro tutta la vita, e ogni giorno ti sarà più attaccato per la paura di perderti, che tu possa voler tornare al “prima”, perchè sa di essere impotente e non poter far nulla per toglierti questo dispiacere: lui esiste, e tanto basta. Ma un giorno la sua impotenza diventerà rabbia, che non potrà mai sfogare sulla madre, primo oggetto d’amore, quella madre che gli diceva di stare meglio “prima”, e la sua rabbia e frustrazione andrà a scaricarla su altre donne. Che dovrà quindi punire in qualche modo, che magari chiamerà troie, che palpeggerà in palestra, che non tratterà con il dovuto rispetto, a cui urlerà la sua rabbia, che morderà, sputerà, insulterà, sfogherà tutta la sua impotenza e frustrazione, perchè vorrà affermare la sua esistenza, e dire a te di amarlo ed essere felice perchè esiste, perchè è lui, perchè nascere non è una colpa, e non vorrà mai essersi sentito dire che “prima”, senza di lui, tu stavi meglio. E così si chiude il cerchio cara mia, e leggendo tutti i tuoi post mi stupisce che tu non ti sia chiesta come mai esistano uomini che guardando le labbra di tua figlia le diano della pompinara: li hai fatti tu.
In bocca al lupo.
Non ti biasimo per aver scritto questo sfogo, anzi, speriamo serva a qualcuno, che gli faccia aprire gli occhi.
Non scriverò che sei una mammamostro come hanno fatto quasi tutti sotto di me perché i bambini sono tutti belli, dono del cielo, non apprezzi, i figli ti migliorano blablabla ma anzi proprio il contraio.
Scrivi: “La vita da madre è molto diversa da come la raccontano. /e purtroppo non lo puoi dire a priori”
Qua casca l’asino. Eccome se lo puoi dire a priori. Ci pensi, analizzi e lo dici.
Per me voglia di bambini zero e questo aiuta ma ogni femmina sopra ai quattordici anni è obbligata socialmente a vedersi come futura madre, si dà per scontato, lo so bene. Ed ecco là che ci si ferma a pensare a cosa significhi avere un figlio, a controllare se ti vada veramente di farlo, a calcolare quanto cambierà la vita. Le orecchie sono state intasate anche a me di arcobaleni e melassa su quanto sia bella la vita coi marmocchi. Ma sono una ragazza fortunata perché un angolino di orecchio libero m’è rimasto per ascoltare le lamentele di chi li ha fatti, ho anche gli occhi per guardare la loro vita, ho la mente per ragionare. Quindi sì che si poteva sapere prima, si Doveva sapere prima, un rispetto che dobbiamo prima di tutto a noi stesse. Quindi niente figli qui, solo cinema, tacchi e notti a far l’amore. Potevi pensarci prima. Anzi Dovevi.
L’ansia grande di perdere qualcuno ce l’ho nei confronti del mio compagno, mi immobilizza il sangue ma mai ho pensato che non ne valga la pena, la vita con lui è talmente bella che l’ansia me la dimentico. Dunque non è questa la discriminante, va cercata da altre parti. Forse il tuo discernimento era annebbiato dalla spasmodica ricerca di generare un figlio, l’avrai idealizzato, l’avrai preso come un obiettivo a cui adempiere per non sentirti fallita. Però ti sei dimenticata che stavi per generare una persona, non una medaglia.
Hai toppato, ora vai avanti. Non toppare ancora, non rimanere a macerare nel senso di colpa, fino adesso te ne sei dimenticata ma ricordati che sei tu l’artefice del tuo destino.
Esci dal torpore, chiedi aiuto a qualcuno di esperto che ti insegni ad apprezzare quello che di buono i tuoi figli ti hanno portato, paga qualcuno per prenderti almeno una-due sere a settimana per vivere, fallo o la depressione ti mangerà.
Rivuoi la libertà, che qualcuno ti ha dato al prezzo della sua. Cioè tua mamma.
Lenny Kravitz nudo in un letto (tutte pantere da blog siete, ma poi…), ciabatte, cibo spazzatura…ma per favore. Vivi per questo ? Non ne hai già avute abbastanza di queste cose ?
Semplicemente condivido ogni singola parola!
A me nessuno l’ha raccontata la vita da madre. Non ho mai avuto contatti con bimbi piccoli, né nipoti, né amiche con figli. E’ opinione comune e diffusa che sia faticoso, ma appagante, irrinunciabile.
Forse, dipende da quanto amavi la tua vita prima del grande cambiamento. Da quanto eri felice, appagata, entusiasta di quello che avevi. Io tanto.
Amo mio figlio, ma non la vita che faccio da quando c’è lui.
Se incontrassi il grande amore della tua vita, ma per vivere con lui fossi costretta a vivere in una prigione, saresti ugualmente per sempre felice ed appagata di questo amore? Non ci sarebbero dei momenti in cui desidereresti non averlo mai incontrato, per non dover scegliere tra perdere quell’amore e la luce del sole?
So di aver scelto una metafora eccessiva. Ma è così che mi sento.
Sto leggendo un libro in cui si parla del fatto che il diventare genitori è una delle tre grandi crisi di passaggio che si affrontano nella vita, dopo l’adolescenza e seguita dalla terza età.
Pensare a me come ad una persona che sta vivendo una delle tre grandi crisi della vita, mi sta aiutando ad essere più indulgente e meno giudicante nei confronti delle emozioni che provo. E a non guardarle come un dato di fatto, un’etichetta, ma come una transizione.
Amavo tanto la mia vita di prima, mi divertivo tantissimo. Ridevo sempre.
Ora mi sento sola da morire, ho una famiglia e sono più sola di prima.
Bisogna darsi una mano. Io sto provando ad arginare questa marea. A mio marito non ho detto chiaramente quello che provo, il pensiero della madre pentita, ma abbastanza perché capisse che mi serve una mano.
Abbiamo messo a budget una baby sitter fissa per qualche ora quando torno da lavoro. Io lavoro a tempo pieno.
E a chi penserà “che li fai a fare i figli se poi lavori tutto il giorno e quando torni c’è la baby sitter” rispondo.
Primo: meglio così, che con una mamma che guarda fuori dalla finestra sognando di essere altrove.
Ed io spero, con tutto il mio cuore, che anche solo sapere che la porta della “prigione” per qualche ora è aperta, e che posso uscire e fare quello che mi pare se voglio, la faccia smettere di essere prigione dentro di me.
Non so. Ci sto provando. E’ dura.
Non ho letto tutte le risposte, ma a tutti quelli che giudicano madri che si giudicano pentite come delle poco di buono che creano dei danni ai figli, rispondo che sono figlia di una madre pentita.
Nonostante questo mia madre non mi ha fatto mancare nulla, e sono una ragazza equilibrata senza problemi.
Mia madre senza spiegazioni mi ha fatto intendere sin dalla tenera eta’ quanto fosse difficile per lei essere madre con grande amore. Ripeto con grande, grandissimo amore.
Abbiamo un rapporto stupendo anche grazie alla sua apertura mentale e il non volere nascondere le difficolta’ delle vita. Sin da bambina ho capito quanto sia importante accogliere tutte le pieghe dell’animo umano, anche quelle che ci fanno paura. A chi dice di nasconderle, dico che fanno male, in quanto la vita e’ imprevedibile nel suo corso di educazione personale ed emotiva.
Più bagaglio emotivo si accoglie, maggiore compassione / comprensione si prova verso il prossimo e si cresce fortificati.
Parole che sento mie…. ci provo e ci riprovo e in teoria non sono una ossia madre…. ma in pratica sembra che a mio fiflio non sia mai sufficiente il mio maldestro amore…. e lo amo tanto ma come te…. forse stavo meglio prima. …borchie ho troppe lacune che lui ha messo in luce bon staccandosi mai da me…. ed io non ho saputo creare una base sicura…. attenuanti ne ho un milione in Primis sono sola senza aiuti con un compagno incapace di fare il padre e più inadatto di me pur impegnandosi…. poi problemi economici, salute,familiari…. ma non basta e non so cone migliorare. … aiuti e suggerimenti?
Ciao Ilaria, sono Laura Melissari, giornalista di The Post Internazionale. Mi sto occupando di un pezzo sulle madri pentite di aver avuto dei figli. Mi chiedevo se ti piacerebbe raccontare la tua storia per rompere il tabù che oggi ancora vige in Italia sull’argomento. Grazie mille, Laura Melissari (l.melissari@tpi.it)
Sono sinceramente scossa dall’idea che molte donne ( e ragazze soprattutto ) facciano figli senza saperne il motivo, o meglio, senza AVERE un motivo . Ho chiesto qualche volta : perché ? Le risposte sono state sempre vaghe e affatto convincenti : perché si , perché no ? , perché una donna senza figli non è una donna (???) , perché ad un certo punto li devi fare
Mia madre mi ha anche detto: sei egoista . In realtà io l’egoismo lo vedo se devo mettere al mondo persone senza il loro consenso ! O magari per farmi “compagnia” in vecchiaia
Comunque , non ce l’ho un motivo. Non l’ho ancora trovato. E NO, la persona che hai accanto non c’entra niente, perché non generi un essere umano per far felice un altro essere umano! Non è un “regalo di Natale “! È una vita, V-I-T-A !
Per l’unica ragione per la quale TUTTI gli esseri viventi figliano, uomo compreso: l’ISTINTO.
Che se non fosse così forte, l’istinto, l’essere umano non ci sarebbe più.
Più forte della cultura, del buonsenso, della ragionevolezza, delle condizione economiche e ambientali, e spesso e volentieri anche della capacità di scelta.
Nulla di nuovo sotto il sole, insomma…
Veramente l’istinto è da intendersi come desiderio insito di accoppiarsi.
Nessun essere vivente ha l’istinto di procreare, solo di fare sesso. Tante le dimostrazioni inconfutabili: animali che consumano rapporti omosessuali senza alcun problema o animali sterili che “consumano” a gogo.
Sono capitata per caso in questo blog. La verità è che questo problema ha suscitato un grande scambio di opinioni: quindi è vero, reale, sentito e attacca emozioni profonde.
Io sono rimasta incinta e credevo di averlo voluto, e poi una sensazione di rifiuto si è impossessata di me. Da subito.
Ho combattuto mesi con pianti, disperazioni, incubi,nausee e un corpo che non riconoscevo e non volevo cambiasse, e con mia madre che mi diceva di vergognarmi a provare certe cose, che ero una donna sbagliata. Di aborto neanche a parlarne: non avevo il coraggio o il desiderio, non so perchè ma non lo volevo fare. Allo scadere del terzo mese mi hanno detto che il feto aveva una grave malformazione genetica. E allora non ho avuto il minimo dubbio di abortire: lì il coraggio l’ho trovato senza pentimenti.
Ho provato una sensazione di orrore: il bimbo che non desideravo non era neanche sano.
E dopo mi sono sentita libera.
Mi dicono che in realtà ho avuto poco tempo per capire, che se fosse tutto finito bene con il proseguo della gravidanza avrei solo gioito di mio figlio (anzi figlia, perchè era una femmina).
Mi dicono che erano gli ormoni a farmi stare male nei primi mesi e che dopo avrei visto solo il buono.
La realtà è che io mi sento scampata a una tragedia, una fortunata.
Perchè io non credo che andando avanti avrei solo gioito, forse avrei fatto la fine di molte donne che qua ammettono di aver sbagliato.
Stavo male e ora sto meglio.
Adesso rifiuto del tutto l’idea di restare di nuovo incinta. Mi sento male al pensiero.
Credo che le donne debbano ascoltare loro stesse.
E credo che non tutte le donne sono fatte per essere madri. Io sono una donna prima di tutto per esempio. Il resto viene dopo. Forse non verrà mai.
Ma non permetterò più a nessuno di dirmi che sono una donna sbagliata.
Non permettete di essere trattate da mostri perchè ammettete di avere un disagio ad essere madri.
La società dovrebbe insegnare alle donne ad essere donne prima che ad essere madri ad ogni costo.
Grazie dell’opportunità di sfogo.
Sposata da quattro anni,ne ho 31. Io e mio marito non vogliamo figli. Mai provato neanche ad averne. Il sol pensiero mi destabilizza. Nel mio paese, bigotto paese del sud italia, non accettano neanche l esistenza di una simile possibilità: preferiscono spargere la voce ch io non posso averne. L idea che non ne voglia li terrorizza troppo e non vogliono neanche crederci. Io però non mi sento un mostro. I MOSTRI SONO LE MILIONI DI MADRI CHE LAVORANO TUTTO IL GIORNO E PER PENSARE A SE STESSE TRASCURANO I FIGLI, E ANCHE QUELLE CHE PER PERLNSARE AI FIGLI TRASCURANO SE STESSE. Preferisco essere sincera e prendere atto che fprse non fa per me.
Secondo me essere madre implica necessariamente emozioni contrastanti in tutte le donne . In ogni rapporto umano se c’è amore ,c’è inevitabilmente anche una parte che si sente legata a volte anche oppressa . È molto più naturale di quello che si pensa provare un desiderio di fuga e rifiuto per qualcosa che ci ha stravolto la vIta, ma questo non vuol dire non amare ma avere il coraggio di dare voce a una parte di noi che si sente frustrata. Molte madri scrivono o dicono solo cose sdolcinate sui loro figli ma questo non vuol dire che non provino sentimenti di rifiuto solo che si sentirebbeRo troppo in colpa ad ammetterlo così negano tutto. Prima di tutto a loro stesse. Dovremmo i.parare a familiarizzare con i nostri sentimenti negativi e smetterla di pensare che basti negarli per esserne liberi.
Se un giorno sarai anziana e malata, ricordati di questo tuo post quando loro correranno da te e ti prenderanno in braccio.
Fai in modo che non siano loro a pentirsi mai di essere ancora al tuo fianco e il mondo sarà un posto migliore anche per te.
Non c è pensiero più macabro dell idea dibfare i figli perché possano assistere da grandi i genitori. E quelli che li affidano alle badanti perché non hanno voglia di prendersene cur li ha dimenticati? e quelli che li chiudono,contro la volontà,in centri per anziani? Che bello pensare di volere un figlio come bastone per la vecchiaia.
Forse la natura aveva capito prima di te che non eri adatta a diventare madre. Sono convinta che accanirsi per avere dei figli sia sbagliato. Se non arrivano naturalmente un motivo ci sarà. Questo tuo egoismo per volere un figlio a tutti i costi non ti rende una madre. Se non si è pronti a rinunciare ad una serata al cinema per amore dei propri figli, forse era meglio non poterne avere.
perfetto Alessia è evidente che non hai compreso il senso dell’articolo, oltre ad una serie di stupidate dette sull’ordine naturale delle cose…
Buona vita.
Ma smettila! Hai figli tu? Non hai capito nulla se pensi che la questione sia rinunciare ad una cena con gli amici! Tutti bravi a giudicare senza neppure sapere di cosa si sra parlando. E al diavolo la famiglia della Mulino bianco! Ben vengano le persone che hanno il coraggio di dire come stanno davvero le cose!
Serena mi trovi d’accordo! Ho sacrificato tutto per mia figlia..poi un giorno, a soli 14 anni scopro che è incinta! Perchè? Perchè voleva farmi vedere come si fa la mamma! Incosciente! Ora, come sto? Una nullità, combatto con lei adolescente, combatto con una nipotina-figlia (guai a chi la tocca!) che non volevo!!! Tornassi indietro? No, e poi no…non vorrei essere madre per nulla al mondo!Ho 53 anni, mi sono chiusa e rapportarmi con gli altri mi mette a disagio, perchè? Perchè sono tutti profeti e falsi ipocriti..io, ho sempre avuto il coraggio di dire in pubblico “No a essere madre!” e ho sollevato scandalo, ma non me ne è importato nulla!! Lo dico e ridico” Potessi tornare indietro!”
Ciao Robertina, sono Laura Melissari, giornalista di The Post Internazionale. Mi sto occupando di un pezzo sulle madri pentite di aver avuto dei figli. Mi chiedevo se ti piacerebbe raccontare la tua storia per rompere il tabù che oggi ancora vige in Italia sull’argomento. Grazie mille, Laura Melissari (l.melissari@tpi.it)
Perché non scrivi invece un articolo sulla immaturità psicologica di molte donne di oggi?
Soprattutto quelle che si sentono emancipate perché si concedono rapporti sessuali con diversi uomini, però se questi non le cercano più dopo l’avventura, diventano ” i soliti insensibili stronzi”! Inutile scimmiottare “Sex and the city” se non è per il nostro carattere!
Non hanno scrupoli per mettersi con uomini impegnati, peró diventano “i soliti bastardi” se sono poi loro le tradite! Perchè, con le rispettive compagne non erano già “i soliti bastardi”?
Quando al lavoro hanno un capo, si atteggiano da “cortigiane di Corte” per diventare le “preferite del Re” pure tradendo la fiducia delle colleghe.
Quando loro diventano i “Capi” fanno proprie le qualità che più detestano degli uomini che abusano del proprio potere, diventando anche peggio !
Ora, mettono su famiglia, pur potendo fare liberamente quello che vogliono, poi detestano i figli che mettono al mondo anche incaponendosi con la fecondazione assistita se normalmente questi non arrivano.
Non per ultimo, detestano le donne oggettivamente più belle di loro ed anche le più giovani, perché sono le prime a giudicare il sesso femmine solo dall’aspetto esteriore. Anche se loro vogliono invece essere considerate per altre qualità, come l’intelligenza.
Quelle oggettivamente più bruttine, sono quelle di cui poi ci si puó meno fidare. Una bella donna che punta anche su altre qualità, non ha bisogno di “saltare addosso” agli uomini impegnati, perché possono scegliere. Le meno avvenenti invece, sono gelose delle amiche più carine e più felici di loro. Appena si accorgono che l’amica e il suo compagno stanno attraversando una fase critica, diventando più esperte di Cicciolina, s’infilano nel letto dell’uomo della donna che hanno sempre molto invidiato
Alla fine dei salmi, ripeto, potrebbe fare un articolo sulla nostra immaturità psicologica ed emotiva che ci àncora appunto all’epoca delle cortigiane che come la storia insegna, non ci permette di coalizzarci tra di noi come sanno fare gli uomini. Più semplici di noi e pure più limitati, ma anche più lineari!
Ho la tua età! Visto che dici sempre quello che vuoi, chi ti ha obbligata a diventare madre? Questo è il senso di ciò che qui stiamo trattando. Una volta ho visto una foto della bisnonna di mio marito. Mi ha fatto venire i brividi la sua espressione gelida, dura e incazzata con la vita, perché la società e l’epoca in cui è vissuta, l’obbligarono a mettere al mondo più di 10 figli contando poi altre gravidanze non portate a termine, perché il suo corpo, come quello di tante donne del passato, é stato sfruttato come quello delle mucche d’allevamento per produrre latte. Le mucche d’allevamento le ingravidano in continuazione per far fare loro il latte poi sfruttatissime le macellano. Purtroppo le nostre ascendenti hanno dovuto “sfornare” figli perché l’alternativa era il convento o restare a fare la serva per la propria famiglia di origine! Allora si spiegano le madri du allora, anaffettive e incazzate con tutto e tutti e pure con i propri figli! Ma oggi NO! Non possiamo prima fare figli senza pensarci e poi lamentarci! Le donne che hanno lottato per permetterci di essere LIBERE, sarebbero le prime a NON capirlo!!! A ragion veduta!!!
brava, è esattamente come mi immagino la maternità, prego che non capiti mai, perché si sa, le precauzioni non sono mai troppe e affidabili al 100%
Daje Valentina!!! Grandissima! È passato un anno da questo tuo post e in Italia sbarca finalmente “Pentirsi di essere madri”, di Orna Donath. Un abbraccio
Qui un’intervista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/13/pentirsi-di-essere-madri-in-un-libro-il-racconto-delle-donne-che-vorrebbero-tornare-indietro/3520640/
Si, ho visto! Non siamo sole! 😀
Oggi basta dire quello che si pensa (purtroppo non si pensa sempre a quello che si dice!) per diventare eroi. Capisco che se si vivesse ancora nel medioevo, con il rischio certo di venire arsi al rogo per qualsiasi motivo bislacco, oppure, se oggi si vivesse in Stati come la Corea del.Nord, dove purtroppo non hanno ancora conosciuto la libertà di pensiero né di parola, dire ciò che si vuole é un vero atto di coraggio! Abbiamo invece la possibilità di soddisfare anche qualsiasi capriccio che ci frulla nella testa, per ottenere quello che vogliamo. Nello sfogo qui letto, della madre pentita per aver messo al mondo dei figli, non ho da discutere sulla propria volontà di non voler diventare genitori. Siamo appunto libere noi donne di sposarci oppure no, di mettere al mondo dei figli oppure no, di stare con un uomo solo per tutta la vita oppure no e pure di avere relazioni amorose con altre donne. Le nostre nonne e madri, erano costrette a sposarsi e a chiedere il permesso prima al padre, poi al marito per lavorare e per fare qualsiasi cosa. Oggi, ripeto, non é più così! Chi si affida alla fecondazione artificiale, ha una età sufficientemente matura e tutto il tempo per capire se veramente è adatto per diventare genitore. Nel caso invece sia un adolescente a diventare prematuramente genitore, si capirebbe senza nessuna difficoltà il suo pentimento per non aver usato gli anticoncezionali! Quindi, se una persona adulta, diventa madre ma anche padre, ricorrendo alla fecondazione assistita (la donna per permettere all’ uomo di avere un figlio biologico ) poi però si leggono questi sfoghi personali, ci si rende conto che la LIBERTÀ purtroppo NON PUÒ ESSERE PER TUTTI! Non siamo tutti sufficientemente evoluti per sapercela gestire con INTELLIGENZA!!! Nessuno più obbliga noi donne e uomini a mettere su famiglia! Tanti che applaudono chi ha scritto questo suo sfogo, sicuramente innoridisce al solo pensiero di prendersi un cane e gatto per poi abbandonare la povera bestiola quando capisce che si tratta di un essere vivente con i suoi bisogni e non invece un oggetto da riporre in un cassetto quando si vuole andare in vacanza! I figli raramente vengono abbandonati dopo aver finalmente conpreso che veniamo dopo di loro e che non tutto più ruota solo attorno a noi! Crescere un figlio con tutto questa insofferenza, é come abbandonare il nostro “bimbo peloso” sul ciglio della strada, per andare in villeggiatura. I figli questa insofferenza e disamore, sulla loro pelle la vivono con genitori così eternamente centrati su se stessi!
“Non ho mai voluto un cane per l’ansia che mi mette avere di avere qualcuno che dipenda così tanto da me, non pensavo che un figlio maschio mi si sarebbe attaccato in modo tanto viscerale da togliere il fiato.”
No, pensavi che un figlio maschio dopo esserti uscito dall’utero si sarebbe messo completo, camicia e cravatta (stirati da solo) e sarebbe andato a lavorare salutandoti: “Ciao mamma e grazie di tutto il pesce”.
Ma non farmi ridere.
Non ci vedo niente di male in quello che ha scritto. Anzi, penso che sia il pensiero di tante ma che solo in poche riescano ad ammetterlo a se stesse. Io sono al settimo mese, primo figlio, non sono certo una ragazzina (37 anni), eppure ero già pentita prima ancora di rimanere incinta 🙂 mi era chiaro guardando le mie amiche: il figlio ti dà qualcosa di immenso ma si prende in cambio tutto. Forse è meglio diventare mamma a venti anni, almeno non si avrà mai il tempo di scoprire quanto ci si può godere la vita senza i figli: le frivolezze, la leggerezza,…
ciao sono f. e sono una madre pentita….dovrebbero organizzare degli incontri come si fa gli alcolisti anonimi perchè mi sa che siamo in tante. anzi mi sa che siamo la maggioranza. volevo dire che non riesco a capire come alcune persone possano avere da ridire sulle emozioni che una persona prova. Valentina ha provato il forte desiderio di essere madre. lo ha provato a lungo e intensamente dunque come poteva decidere di non provarlo o sapere che sarebbe passato? poi questo desiderio si è scontrato cn la realtà. come nel matrimonio. nn puoi certo dire a chi divorzia che ti sei sposato a fare. ora questa mamma ha la mia stima perchè da ancora valore a se stessa, ai suoi bisogni, il che vuol dire che è rimasta una Donna. a differenza di quelle madri che smettono di esistere per trasformarsi in schiave , che mettono le esigenze dei figli sempre davanti alla loro felicità conducendo un’esistenza miserabile e patetica. niente luci per loro. solo bastoncini findus e festicciole con le torte di barbie. che vita è questa? io sono fortunata nella sfortuna. ho la possibilità di avere alcuni giorni liberi da quello che per me è un lavoro. dei piu brutti anche (non pagato e privo di prestigio) e che se potessi mi farei in parte retribuire dal padre.se avessi dovuto occuparmi da sola del piccolo… mio solo il pensiero mi fa venire i brividi. so che le mie parole sono meno comprensibili di quelle delle altre pentite. ma sono piena di rabbia. e l amore che provo per D. non compensa le cose anzi le peggiora. potrei mandarlo a vivere cn i nonni e invece no non riesco a farlo, potevo darlo in adozione e nemmeno questo ho avuto le palle di fare. A differenza dell’amore romantico che ti mette le ali questo è stato un amore che me le ha tarpate nel periodo che poteva essere il piu bello delle mia vita. un amore che nn ho scelto ne avevo bisogno di provare. sono stata letteralmente fottuta dall’istinto materno. mi chiedo come farò a non fargli mai capire quanta frustrazione provo ogni momento che passo cn lui. quando penso a queste cose e poi lo guardo, cosi piccolo e innocente mi viene da piangere. anche ora mentre scrivo ho il magone. ho bisogno che qualcuno mi dia una buona ragione per essere felice e soddisfatta di essere madre. ho chiesto a molte persone e nessuno ha saputo rispondere. se qualcuno di quelli che ha giudicato inappropriate certe esternazioni potesse darmi un suggerimento sarei grata magari la vostra disapprovazione è giustificata dal fatto che voi sapete per quale stracavolo di motivo avere figli non dovrebbe farti desiderare di scappare a gambe levate.
Ciao F! Vorrei poterti rispondere in privato. Ti posso lasciare la mia mail? Scrivimi, ti prego! luce_vale@yahoo.it
Ma come fai a parlare in questa maniera? Darlo in adozione? Cosa pensavi che avere un figlio è come nelle pubblicità?Si vede che non lo ami, peccato che lui sì ti ama e anche se il tuo amore non ripaga i sacrifici che fai beh ai suoi occhi solo la tua presenza lo ripaga,spero che tu non sia una di quelle che oltre a non vedere ciò che hanno non sfoghi le sue fustrazioni su un piccolo esserino, che non ha colpe.e un giorno quando si leverà dalle palle e ti farà vivere la tua meravigliosa vita senza la sua presenza fastidiosa forse ti renderai conto di ciò che stai dicendo..e che stai perdendo non dandogli il giuto valore.
Puoi evitare di fare la morale ad una donna che evidentemente sta passando un brutto periodo?
Anch’io sono una madre pentita ma i miei non sono più piccini e non hanno più bisogno di me. Anzi, se ne fregano, come se non fossi mai successa. Chiaramente, uno NON fa i figli per la riconoscenza e, ancora meno, perché ti facciano compagnia quando invecchi. Ma questa ingratitudine, dopo 30 anni di altruismo, la digerisco male.
Tornassi indietro, non li farei.
Sono la figlia di una madre pentita.
Me lo ha ricordato quasi ogni giorno della mia vita, mi ha ricordato sempre quanto ha dovuto soffrire, a cosa ha rinunciato, a come io le abbia rovinato la vita perché “inaspettata”.
Probabilmente non posso capire cosa significhi, io che speravo nello sbeffeggiato spirito materno. Ma lascia che ti dica cosa significhi per un figlio: sentirsi sbagliati sempre, sentirsi inadeguati, scaricati, soli, pieni di insicurezze e fragili. È una vita che combatto per diventare una donna ancora più forte di lei. E ce l’ho fatta alla fine, ma il prezzo è stato alto.
Non ti critico per ciò che hai scritto, un po’ di realismo ci vuole e bisogna iniziare ad affrontare con onestà ogni argomento. Ma nessun figlio merita di pagare l’errore che il genitore ha commesso quando ha scelto di averlo. Non è colpa dei figli. E purtroppo – a questo punto – necessitano di amore, di attenzione, di comprensione per tutta la vita, anche quando saranno indipendenti perché la propria madre non deve essere solo il “banale” modello da seguire, deve incarnare molto molto di più.
Grazie per la tua testimonianza. Sono mamma da 10 mesi e me ne pento da 10 mesi. Amo lei, ma non c’è nulla che mi piaccia di questa vita. Attendo le cose meravigliose di cui sento dalle altre mamme, ma ancora niente.
Lei è stupenda e mi impegno tutti i giorni per darle il mio meglio.
Ma io mi sento un involucro vuoto, non c’è più nulla in me di quello che mi faceva sentire viva.
E mi sento molto sola, in questo.
Arrivo su questo blog dal podcast ‘Acerbe’. Penso che sia giusto esternare quello che si prova, a prescindere da quanto possa essere percepito come ‘giusto’ o ‘sbagliato’ dalla societa’. E’ un periodo in cui approfondisco il tema perche’ purtroppo mia moglie soffre della maternita’ e io ne soffro visto che a me essere padre diverte e appaga moltissimo. La cosa che mi fa piu’ incazzare e’ che io mi faccio un mazzo a casa (cucino, stiro, lavo, stendo) tu almeno hai la scusa del marito pigro. Comunque sono d’accordo che la maggior parte dei problemi possono essere se non risolti quanto meno mitigati con soluzioni pratiche (babysitter per serate fra adulti, donne delle pulizie a ore). Alle mie figlie insegnero’ due cose: non c’e’ nulla di male a non avere figli, pensateci mille volte prima di averli e soprattutto (soprattutto!!) sceglietevi un compagno/marito alla pari, non accettate nessun compromesso da subito, non esiste che uno passi dall’essere accudito dalla madre all’essere accudito dal partner, quando leggo queste cose mi girano a mille.