Oggi Patty compie 40 anni. Quaranta. Cifra tonda.
Lo sai che hai ancora la faccia da ragazzina, vero? E i tuoi quaranta non saranno mai quaranta, ma sempre qualcuno meno? Non te li dà nessuno tutti questi anni. Non ti ci stanno in quella faccia e quel corpo tanto giovane, che si beffa del tempo con noncuranza.Patty e io ci conosciamo da una vita. Davvero. Ho perso il conto di quanto. Non so neanche dire quando è cominciata l’amicizia.
Probabilmente su un campo di atletica, se non erro. Ma è stata una cosa talmente viscerale che mi pare ci sia stata da sempre.
Patty è l’amica che c’è.
Quella che quando si andava ancora al liceo si era trasferita in un’altra città per lavorare e studiare e non c’erano i cellulari, e il telefono fisso costava.
Allora ci si scriveva il più spesso possibile.
E quando le lettere arrivavano quello che c’era scritto era già sorpassato da qualche altra novità e tu avevi sempre l’impressione di arrivare in ritardo rispetto alla sua vita.
Poi c’è stato il periodo milanese.
Pata, quante volte ci abbiamo provato ad andare a vedere le gare notturne all’Arena? Tutti gli anni pianificavamo poi, puntualmente, finivamo a mangiare un boccone e a chiacchierare per ore e ciao gare. Preferivamo stare sul divano a discutere del mondo.
Patty è l’amica che c’è sempre stata.
Patty c’è stata per i miei litigi con mio marito, c’è stata quando ho avuto bisogno un posto dove stare, c’è stata quando ho avuto bisogno di una spalla su cui piangere e una compagna con cui ridere.
Patty è un’amica di quelle che non puoi pensare una vita senza.
I miei bambini sono anche i suoi.
E questa è una certezza che consola molto quando sei madre. Perché i figli saranno anche il tuo futuro, ma a un certo punto ti viene da pensare “e se io e Gigi non ci saremo più?”, tu sai che non saranno soli, e tra l’amore su cui potranno contare ci sarà anche quello della zia Patty.Patty fa quarant’anni e ha la schiena più bella del mondo.
Patty è l’atomo impazzito, l’energia pura concentrata in un corpo straordinario e minuto.
Patty sono io, in versione più interessante.
Patty è Patty (però non chiamatela Patty: io posso chiamarla Patty, voi chiamatela Patrizia. È una questione di rispetto e vi sconsiglio di farla incazzare).
Patty ha fatto le cose che io non avrei mai avuto il coraggio di fare, come andarsene presto di casa per rifarsi una vita, oppure viaggiare con un sacco a pelo in spalla per qualunque posto le venisse in mente.
Io e Patty abbiamo fatto insieme un sacco di cose, e quest’anno, ironia – o cinismo- della sorte, ci siamo consolate a vicenda, quando la vita ha portato via a lei la madre e a me il padre. Facciamo tutto insieme amica mia. Anche questo.
Hai quarant’anni e io te lo auguro di invecchiare come vuoi: guardando il mare. E lo so che lo farai. Mentre io me ne starò qui in ciabatte, con le cannette al culo, appassita sul divano con le pastiglie della pressione a pensare a che bella vecchiaia starai facendo tu.
Patty mi ha detto la cosa più bella che mi sono sentita dire in vita mia: un giorno mi stava raccontando l’ennesimo viaggio che stava per fare in giro per il mondo da sola e io le ho detto “Ma non hai paura di perderti?”
E lei mi ha detto “E perché? Tanto c’è sempre qualcuno a cui chiedere!”.
Ecco, se non la conoscete, dovreste farlo. Ne vale la pena.
Auguri Pata. Per i tuoi primi quarant’anni, che tanto non dimostrerai mai.
Vale mi fa piangere dalla gioia di averla nella mia vita.