Ieri è stato il giorno dello shopping compulsivo.
Madame V è un luogo d’altri tempi.
Dove una signora distinta ti apre la porta indossando una camicia nera elegantissima e una gonna lunga con una fascia a lacci stretti che le delinea la vita.
Ci sono appendini, ma anche armadietti laccati di nero, che ricordano i boudoir e case private cinesi.
Attorno, tutto finissimo armamentario al femminile.
Pizzi e crinoline di alta qualità, corsetti, bustini tempestati di perle, coordinati di raso, frangette charleston.
Piume deliziose e oggetti che fanno della civetteria una dota meravigliosa.
Finezze che solo una donna può desiderare.
Il genere di biancheria che solo un uomo con molto denaro e parecchio buon gusto ti può regalare.
E’ tutto gioioso: dal bellissimo divano tondo al centro, con la vetrinetta interna piena di frustini luccicanti e collari swarovsky.
Tutto è a misura di donna, calibrato con eleganza.
Niente feticci di plastica. Fluorescenze o super size.
Qui tutto è femmina.
Anche lei, che con quell’accento straniero, forse russo, ti elenca carinissima tutte le cose più simpatiche che puoi indossare facendoti sentire a casa.
I camerini di prova sono dietro a tendaggi spessi, teatrali.
E anche lì sedie, armadietti, pizzi che vogliono solo essere provati.
E mentre si china per mostrarti anche quell’altro articolo che forse potrà piacerti, la scollatura si apre leggermente, la lunga collana di perle dondola fino alla cinta.
E una volta tanto vorresti sapere lei cosa porta, sotto quella camicia nera.
E’ tutto vero, anche i “cmq”. Lo so.
Perdonami, forse non ho capito il commento.
E’ tutto vero, cosa?