Giuro che sto continuando con la mia battaglia.
Ne ho fatto ormai una questione di principio. E chi mi conosce sa quanto ci tenga a certe cose.
Niente rosa. O comunque: rosa in quantità limitata. Limitatissima. Niente vestitini rosa. Niente Hello Kitty. Niente cose da femmina intesa come zuccherini, big babol, robette da bambola o peggio, da signorina.
Emma è una ragazza. La mia ragazza tosta.
Niente fasce rosa nei capelli o mollettine. A lei i capelli stanno bene selvaggi. Vestiti belli si, ma di tutti i colori. Mette anche quelli vecchi di suo padre, di quarant’anni fa. E se mi dicono “ma poi sembra un maschio” la risposta è “E allora?”. Già. A che serve che a 8 mesi mia figlia sia dichiaratamente femmina?
Non vi basta il nome?
Quando mi incrociano per strada mi chiedono “Uh, che bello, ma come si chiama?”
“Emma”. Quindi femmina. Basta il nome. E se le persone sono troppo stupide per capire che Emma è un nome da ragazza e non da ragazzo, peggio per loro. Non capisco perché devo facilitare loro la vita vestendola da bambola di pezza per farli sentire meglio.
Lo so che sarà una lotta tra parenti, amici e tutti gli altri per non farle regalare giochi rosa, da femminuccia, ma per farla giocare davvero con tutto. Sarà una guerra farle avere mostri, mattoncini lego e macchinine in uguale quantità alle bambole.
Lo so che poi copierà me e il mio modo di fare in casa… quindi vedendo che solo io faccio i mestieri e suo padre mai, penserà che dovrà essere così anche per lei.
Ma conto nel fatto che, sentendomi urlare in continuazione dietro a suo padre “NON SONO LA TUA CAMERIERA!” forse capirà che non è quella la regola.
La regola è la parità.
Anche se in casa nostra non c’è e mamma fa di tutto per inculcarlo in quella testa dura del papà.
c'è una cosa che ti dico da mamma ultrafemminista, di una bimba che ora è una tostissima ragazza pluriventenne: ATTENZIONE.. se c'è una cosa di cui mi sono amaramente pentita, è stata di non avere assecondato il sui profondo bisogno, di bambina, proprio delle mille cose femminili, rosa, lilla, e "sunshine family" che le premevano dentro. Mi sono pentita di avere, anche se affettuosamente, ridicolizzato (e osteggiato) fiocchi e vestitini, e poi le barbie.. attenzione; il mio consiglio è orientala, dalle sicurezza, difendila dagli stereotipi, ma… sempre con il massimo ascolto, il massimo rispetto per sentimenti che sono anche suoi, veri, e non solo indotti. Il senso materno e del "femminile" delle bambine, ho dovuto scoprire, nn è (solo) un'invenzione. Con affetto 🙂 una qualunque
mi collego al commento di "una qualunque" e porto la mia esperienza di mamma simile alla sua.
e poi mi domando se tante neomamme non cadano nell'errore di portare avanti loro battaglie personali camuffandole con nomoi differenti (parità, uguaglianza, ecc ecc). Noi siamo donne e siamo ormai libere di fare tutte le battaglie che vogliamo. Loro sono ancora bambini e non devono diventare nostri esperimenti.
Leggendo questo post una cosa mi ha fatto sorridere: ho pensato alla mia situaizone di moglie e di madre. In casa mia io faccio le pulizie, ma solo quelle perchè il rimanente dalla cucina alla spesa, ecc.ecc. è compito di mio marito! E non l'ho ottenuto con battaglie , non ho usato ad ogni occasione argomenti sulla parità e simili…. Sono una femminista anche io , si. Ma in casa abbiamo semplicemente diviso i compiti in base ai piaceri. Non è ch eforse facciamo passare per nostre battaglie ciò che non siamo riuscite ad ottenere nella vita con determinate scelte fatte?
@ Una qualunque: grazie per il consiglio preziosissimo. Ne farò tesoro. : )
Anonima: si, non voglio che Emma diventi "un mio esperimento"… solo che se negli scaffali dei giochi vedo comparire troppo spesso situazioni che riportano solo allo schema di cura, se nei libri i maschietti salvano il mondo e le bimbe stanno ad aspettare che qualcuno le salvi dal drago… ecco, magari cambiamo finale. : )
@ Ivana: nel mio caso dovrei cambiare marito!!! : D
Non c'è verso di scambiarsi i compiti o di suddividerli.
Per lui tutto è una tortura! : )
Solo che servirebbe che facesse di più anche per insegnare a Emma che un altro mondo è possibile. Ecco. : )
mamma di due figlie (ventenni, fuori pericolo).
Mai avuto niente di rosa, a meno che non lo scegliessero loro.
Serena ha passato il periodo Dolly, poi quello truzzo, poi…adesso è una ventenne tosta che sa ridere di se'.
Non mi pento; anzi. MA una qualunque ha, detto "post", ragione-one. Asseconda Emma, quando a 12 anni disegnerà cuoricini, ma riparala dai parenti RosaPerForza…quelli si che fanno danni!
paola
E se Emma un pochetto di rosa poi lo desiderasse? KH
Ma se le "vieti" il rosa.. lei poi non vorrà altro.