“Ti da’ fastidio se fumo?”
E sta già per accendersi la sigaretta.
“Sì.”
Mi guarda senza senso di colpa.
“Davvero?”
“Si.”
Allora a malincuore rinuncia.
“Avrei fatto meglio a non chiedertelo”
Già. Ma me l’hai chiesto e io ho detto che mi infastidisce.
Quindi nisba.

Mi fermano per strada degli attivisti animalisti.
“Firmi contro la macellazione dei cavalli?”
“No.”

“…! Ma sei un mostro! Tu uccidi gli animali!”

No. Non li uccido personalmente. Forse non ne sarei capace.
Ma sono a favore della macellazione dei cavalli perché la carne di cavallo mi piace.

Ogni giorno su Myspace mi arrivano messaggi di gente che chiede:
“Posso aggiungerti alla lista dei miei amici?”
No.
Non ci conosciamo.
Non mi puoi aggiungere alla lista dei tuoi amici.

“sei cattiva”
No, accidenti.
Sono semplicemente da una parte che non è la tua.

Qualche giorno fa i giornali fomentavano:
‘Grave atto evitare che il Papa potesse partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza.’
Mah. Io non lo trovo così grave.
Gli hanno detto di no. Ed erano pure in pochi.
Ma c’è stato un macello enorme.
Hanno detto di no a una presenza che non avrebbe lasciato spazio al dibattito.
Lui avrebbe presenziato e avrebbe detto la sua.
Punto.

Io voglio dire di no.

Anche sul fatto che un feto venga rianimato.
No.
Sul fatto che debbano essermi addosso quelli del movimento alla vita se decido di abortire.
No.
Sul fatto che ci siano limitazioni alla legge sull’aborto.
No.
Che qualcuno decida per me se posso avere figli, della diagnosi pre impianto, su cosa si fondi il mio essere donna.
No.
Sul fatto che io mi debba sentire stronza se qualcuno mi chiede qualcosa e dico di no.
No.

Il no è una risposta.
E vale tanto quanto un sì.
Ma dalla parte opposta.

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  1. Concordo in pieno coi tuoi no, e sulla ragionevolezza del dire ‘no’. Anche se non sembra, il ‘no’ è una risposta democratica tanto quanto ‘sì’. Spesso, anzi, lo è di più.
    Brava!
    V

  2. alonso says:

    In realtà non gli hanno neppure detto di no, gli avevano perfino garantito la sicurezza in termini di ordine pubblico. E’ stato lui a decidere di non andare per poter fare la vittima. E continuare a reti unificate a pontificare quanto e come vuole, circondato dai suoi sgherri, su ogni cosa. A lui e a quelli come lui bisogna dire no, eccome.

  3. gia69 says:

    In genere le persone rispondono di sì perche è più semplice! Dire di NO richiede una maggiore assunzione di responsabilità. Il SI’ lo si dice senza pensare, un NO richiede almeno un’attimo di riflessione.

  4. Panz says:

    anche io concordo in pieno: il momento è grave e il silenzio è omertà;ciascuno di noi deve dire i suoi no e i suoi si, in modo corretto e mirato,in modo rispettoso degli altri ma bisogna che lo facciamo.

    stare zitti mette a rischio le libertà individuali di tutti, non solo quelle delle donne…

    e la coerenza è molto meglio di un finto buonismo per accattare consensi!!!!

    panzallaria

  5. Sai che ti dico?

    Che stavolta ti do ragione.

    Anzi, sei tu che vieni sulle mie:

    Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

    Discordo invece da alonso, visto che molto democraticamente si è dimostrato che pochi facinorosi di sinistra posson tacitare molti moderati.

    Si dimentica che il Papa era stato invitato, non si è imposto.
    E se non pontifica il Papa, che è Pontefice, chi volete che pontifichi? D’Alema? Veltroni? Berlusconi? Andiamo…

    E’ come se ad una votazione vincesse la minoranza.

    Mmmh, molto democratico.

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