“L’hai mai letta la Palazzolo? Secondo me potrebbe piacerti. Avete qualcosa di simile voi due. Scrive horror ma non i soliti… chiedi in casa editrice di dartene una copia. È anche lei Piemme.”
Mi disse così qualche anno fa la mia agente quando mi invitò a leggere uno dei libri di Chiara.
Per me lei è rimasta sempre e solo Chiara. Chiara Palazzolo.
In casa editrice mi avevano dato una delle copie stampate per i venditori, non una di quelle ufficiali…
La conservo ancora nella mia libreria.
Ricordo che l’avevo cominciato con qualche riserva perché io l’horror… mah… non è il mio genere.
E invece aveva ragione Agnese, quell’horror era straordinario. Non mi uccidere è stato il libro che mi ha fatto conoscere Chiara. Ho chiesto la mail alla mia agente e le ho scritto, così, di getto, per dirle quanto mi fosse piaciuto. Per dirle che la stimavo e non vedevo l’ora di leggere altre cose sue.
Da lì siamo diventate amiche. Ci siamo raccontate via mail. Ci siamo sentite qualche volta al telefono.
Una persona stupenda e combattiva che mi scriveva con orgoglio che si era rimessa il suo adorato bikini, come successo e trionfo massimo contro il tumore che aveva vinto.
Si era rimessa il suo mini bikini adorato.
Ricordo come mi aveva detto che immergersi nel personaggio di Mirta l’aveva aiutata a sopravvivere alla malattia. “Ci sono già passata” mi diceva “Ci sono già passata perché l’ho già vissuto con Mirta” ed è proprio lì la forza e la magia della scrittura: vivere la vita di qualcun altro. Provare le cose. Farti forgiare dal dolore dei personaggi. Mirta era stata la sua palestra contro il cancro. La pelle dentro cui allenarsi a combattere. E vincere.
Le avevo scritto appena nata Emma. Le avevo detto “ho provato a leggere il tuo libro ma mi terrorizza da morire… giuro che ce la farò a leggerlo, ma mi fa davvero paura”. Era un complimento per lei.
Mi disse che stava scrivendo qualcosa di nuovo, qualcosa che stava facendo paura anche a lei.
Come ogni estate mi stavo ripromettendo di sentirla.
Era questo il nostro periodo… estate e inizio anno per dirci a che punto stavamo con la vita.
Ieri sera Chiara se n’è andata.
E non ci sono parole per dire quanto mi mancherà.
La cosa che mi fa più male è che non sono riuscita a salutarla.
io amo i suoi libri, amo Mirta e adoro Luna….non può essere.
io invece non ho avuto occasione, forse perché i figli li ho fatti prima e quella fase in cui hai i bambini piccoli e le cose che già fanno paura non le reggi, l' ho fatta nel periodo in cui me ne parlavano. adesso ne sono uscita e sto ricominciando a leggere. Peccato, ma i libri restano, per fortuna.