“Se non hai nessuna groupie che ti gira intorno, allora è chiaro che non stai facendo sul serio” (Frank Zappa)

Io faccio sul serio.
Infatti ho le mie groupie.
Mi si stanno facendo attorno col tempo.
Belle, devo dire.
Tutte quante.
Alcune molto più di me.

Sono di una bellezza che non mi merito.
Hanno letto le mie pagine, vorrebbero che dedicassi loro lo stesso interesse che ho dedicato alle donne che descrivo.
Vorrebbero provare.
Rischiare.

E’ la prima volta che mi capita di essere al centro di tanto interesse al femminile.
Alcune si dichiarano disposte a tutto, innamorate.
Altre si confidano, dicendomi che si masturbano e che la gente, soprattutto le amiche, non le capiscono.

Qualcuna fa la gattina.
Ci prova come farebbe con un uomo.

Si vendono come disinibite.
Totalmente disinibite.
Pericolose addirittura.

So cosa vuole una donna da un uomo quando fa così.
Parliamoci chiaro: è facile farli abboccare.
Il maschio tracima e si zerbina a una velocità imbarazzante.

Non ci vuole niente a sdraiare un maschio.

Ma io no.
Io non sono un maschio.
Anche se mi manca il cazzo per essere l’uomo perfetto.

Ho aspettative più alte.
Sono una gara ben più difficile.

Non mi basta una foto scollacciata o qualche ammiccamento per farmi eccitare.
Non mi bastano le promesse.
Io ci faccio caso se “un po’” lo scrivono con l’accento invece che con l’apostrofo.
Le voglio di un certo livello.

Le sgallettate le lascio sotto il palco di qualcun altro.

Cosa volete? Cosa vi aspettate davvero?

Volete entrare a pieno titolo nelle mie pagine?
Vi ci volete leggere nude, crude e sode?

E’ questa la priorità?

Solo questa?

Cosa siete disposte a fare?

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  1. the black page says:

    Frank Zappa: un genio!
    La conosci la storia del Mud Shark?
    A quei tempi con le groupies ci facevano robe da matti

  2. the black page says:

    Nel 1971 Zappa era in tour per l’America con le Mothers, uno di quegli assurdi galattici tour di quegli assurdi galattici anni del rock quando anche le megastar andavano sui pullman con la band e i roadies. Ogni albergo lo sfasciavano nei modi più strani, e i roadies prima, i tecnici poi, infine i manager e le star si facevano a turno o tutte insieme le groupies. Che non erano ragazzine ingenue, sapevano benissimo quello che volevano, e lo ottenevano.
    Ce n’erano alcune organizzate e famose, tipo le GTO (Girls Together Outrageously), altre con dei nomi leggendari, tipo la Regina del Burro, e via così.
    Allora Zappa era in tour con i Vanilla Fudge, con i Led Zeppelin e gli Who (mica cotiche) quando arrivano a Seattle, in un albergo che si chiama Edgewater Inn. Si affacciava sul mare e chi voleva poteva pescare dalle finestre, l’albergo forniva l’attrezzatura. Insomma sti matti pescano uno squaletto di bassi fondali (un mud shark appunto) e, fuorissimi com’erano, attaccano a fare un’orgia con una groupie usando in qualche modo lo squalo, solo che avevano lasciato la porta spalancata, e insomma il direttore dell’albergo ha visto tutto ed è andato fuori di testa.
    Nel disco di Zappa “Fillmore East 71” c’è la canzone “Mud Shark” dove lui racconta tutta questa storia prendendo per i fondelli – già allora – i miti del rock assatanati di sesso. Era un erotomane con il senso dell’umorismo, alle conferenze stampa dava foto porno ai giornalisti invece che foto di scena della band.

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