L’avete visto lo spot di Desigual per la festa della mamma? È questo qui.
Se non avete voglia di guardarlo ve lo racconto: c’è questa tizia con un vestitino Desigual che, guardandosi allo specchio si infila un cuscino sotto, mimando una pancia da donna incinta. Si guarda, si piace, poi sfila il cuscino e ha una geniale pensata: la vediamo un attimo dopo tutta sorridente che buca la custodia dei preservativi, quelli che ipoteticamente – immagino – userà col fidanzato.
Ora, in un periodo storico come il nostro dove l’allarme HIV e AIDS ancora non è rientrato, credo che sia più che controproducente invitare le donne a bucare i preservativi.
È altissima la possibilità di emulazione da parte dei giovani, ma attenzione, non da parte di chi vuole diventare madre, bensì dei cretini che rischiano di mettersi a bucare le confezioni per puro divertimento.
Bucare un preservativo ti mette a rischio gravidanza, ma ti mette ancor più a rischio malattie veneree sessualmente trasmissibili.
Detto brutto, se una vuole rimanere incinta bucare un preservativo è l’ultimo dei suoi problemi. Basta mentire e dire che si prende la pillola, sarebbe più credibile.
Ma detto questo siamo ancora a questi livelli di bassa consapevolezza per diventare madri? Non era meglio una campagna di sostegno a chi madre non lo vuole essere vista la pericolosa piega ferocemente antiabortista che ha preso la Spagna in questo ultimo periodo?
Quello si che sarebbe stato un #noidecidiamo forte e chiaro.
Non questa roba che ci vuole stupide, a caccia di sperma (come se fosse difficile da recuperare, peraltro).
Ci sono molte coppie che hanno difficoltà a concepire… perché non fare un bel lavoro di marketing sui social invitando abitini con un in bocca al lupo per la voglia di non mollare?
Si potevano fare tante cose, avere tante buone idee.
Questa non lo è.
Questa è la dimostrazione che la madre degli stupidi è sempre incinta. E veste Desigual.
Spero che l’azienda trovi presto una nuova direzione di comunicazione, più adatta al brand.
Se vogliono qualche idea basta chiamarmi.
Cosa ne pensate? (vi prego, evitate i commenti della serie “basta che se ne parli”. Non è più una giustificazione accettabile).