“Ai vostri posti.”

“Pronti.”

E poi arriva lo sparo dello starter.
Faccia a terra il più possibile, i piedi che spingono sui blocchi, le chiodate che fanno presa nella pista, l’apnea dei primi metri, le braccia che cercano di remare quanta più aria a favore.

Espiri per enormi passi. Inspiri, poi respiri, poi continui.
E quando il ritmo è preso è la pelle della faccia quella che fa impressione.
Senti i rimbalzi della pelle della faccia che vibra contro le ossa del cranio.
Sugli zigomi.

L’acido lattico, le gambe che diventano dure, le ombre che vedi con la coda dell’occhio: chi è davanti, chi ti raggiunge, chi non arriva.
Il pubblico che urla lo senti solo alla fine.
Prima senti solo il tuo respiro e quello di chi ti è vicino.

Pistorius non correrà a Pechino.
E’ troppo avvantaggiato. Dicono.

Io so solo che non ha i piedi.
Una delle cose che mi hanno insegnato è che la prima cosa da fare è usare bene la parte anteriore del piede.
Devi graffiare la pista, aprire le dita come se fossero il palmo della mano.
Usare anche l’ultima fibra nervosa delle falangi per cercare la spinta.

Pistorius non ha neanche la sensazione delle dita.
Ha una dinamica simile alla corsa, ma non è la stessa cosa.
Non ha le ossa, le giunture che scricchiolano. Non la può sentire quella sensazione a macina, quando la pianta del piede tocca la pista.

Non ha i polpacci. L’acido lattico gli parte dalle cosce.

Ha due pezzi di carbonio rimbalzini.
E vuole correre.
Secondo me per il semplice fatto che se sei il più forte nella tua categoria, poi non ti diverti più.

L’hanno testato, misurato, analizzato, per vedere quanto fosse vicino alla normalità.

Non sta sbandierando il suo handicap nella voglia di essere normale.

Lui è la cosa più veloce al mondo senza le gambe.

Pistorius è diverso, e lancia la sfida a quelli diversi da lui.
Secondo me non c’è niente di male.
Secondo me non c’è niente di più normale che accettare la sfida.

Alla fine stiamo semplicemente facendo a chi arriva prima.

Ma forse no.

Ai vostri posti.

State tutti ai vostri posti.

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  1. katya says:

    Avvantaggiato!!!???
    Bhe! in effetti, vuoi mettere ad avere due protesi al posto delle gambe!!..
    Fa il 30% di fatica in meno quando corre e quindi lo considerano avvantaggiato, vuoi vedere che da domani le società faranno mettere le protesi ai loro migliori atleti.Non importa i disagi fisici e mentali che ciò provoca nell’essere umano,del resto poi ti ritroverai avvantaggiato!!
    La cosa che poi mi fa “sorridere” è che nell’articolo c’è scritto che tutti gli atleti devono gareggiare ad armi pari… ma da quando questo succede??
    Nemmeno io lo trovo giusto, potrebbe essere un esempio per molti,una buona lezione di vita…ma forse le buone lezioni di vita non vanno di moda.
    Hai ragine tu,”STATE TUTTI AI VOSTRI POSTI”..e smettete di credere in voi stessi,smettete di sognare,ma si dai,smettiamo di vivere!!

  2. Ugo T. says:

    Io… sarei molto contento di vederlo in pista.
    Fuori gara però.
    Cioè… gli farei disputare le olimpiadi, lo farei correre con tutti gli altri avendo pure la possibilità di soffiare un posto in finale ad un normodotato. Detto ciò, se arriva in finale, e arrivasse nei primi tre ecco… la medaglia no, quella non gliela darei.
    Il buon animo di quelli eventualmente battuti da lui potrebbe risolversi in una scena di quelle lacrimogene, con clip nelle sigle di tutti i TG per i prossimi 20’anni. Chissà?!
    Ma… agli atleti la scelta dell’eventuale medaglia a Pistorius: se io arrivassi 4°, e lui 3° beh… con che coreggio non farei la scena lacrimogena di dargli la medaglia che si merita?
    Detto ciò, non credo si possa a furor di popolo dire che Pistorius non è avvantaggiato: io, non salto più di 1,70 ma… con un materassino elastico superei i 2.40. E quelle gambette simulano un materassino elastico. Tutta l’energia potenziale di Pistorius (il suo peso) viene assorbito e poi rilasciato elasticamente dalle protesi, senza dissipazioni. Ripeto… non me la sento di dire che non sia avvantaggiato.
    Ma… per lui, credo che poter correre la finale, anche fuori gara, non credo sarebbe male anche perché… se vincesse, se battesse tutti… sai chi cazzo se ne frega di quella medaglia: lui sarebbe là, davanti a tutti e tutti lo vedranno!

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