La prima cosa che ho pensato di lui quando siamo usciti è che fosse un po’ strano. Non nel senso di pericoloso, ma strano perché ci stava mettendo due ore a fare in macchina un percorso che di massima avrebbe richiesto mezz’ora, quaranta minuti trovando traffico.
E ha parlato, parlato, parlato, parlato. Mi ha stordita a chiacchiere e risate quel giorno.
È andata così, al nostro primo appuntamento, dato una domenica pomeriggio e proseguito fino a sera.
L’ho trovato bellissimo (ovvio!) quando, appena salita in macchina siamo partiti e lui mi ha chiesto se mi dava fastidio il sole e se volevo i suoi occhiali. Se li è sfilati per darmeli e ho visto i suoi occhi verdi. “Azz, verdi”, ho pensato. “Mica male”.
Nessuno dei nostri figli ha preso i suoi occhi. Il piccoletto sì, ce li ha azzurri, ma non sono del colore intenso dei suoi. Così, in casa, ce li ha solo lui.
È andata così, una specie di colpo di fulmine. E se ve lo state chiedendo, l’ho chiamato io, perché la sera prima mi era piaciuto subito, mente chiacchierava con una mia amica. Lei si è fatta dare il numero e me l’ha passato.
Ho telefonato il giorno dopo, senza avere una scusa buona, solo per la voglia di sentirlo.
Lui ha fatto il resto.
Da lì in poi non ci siamo più lasciati.
Oh, non è che sia andata sempre bene, eh! Pure adesso i nostri scazzi ce li abbiamo. Però in qualche modo funziona.
Abbiamo fatto un sacco di cose insieme:
- due figli
- una casa
- qualche vacanza
- molte litigate
- un’auto nuova e una usata
- una campagna elettorale
- una malattia degenerativa
- una coppa del mondo
- un licenziamento
- visto nascere figli di amici e visto morire alcuni dei nostri cari
- abbiamo fatto la spesa insieme spingendo lo stesso carrello per ogni settimana, dal 25 settembre 1999 in poi
15 anni
‘Sti cazzi, topo, ne abbiamo fatta di strada insieme, eh!
Stavamo contando l’altro giorno, abbiamo quasi messo su un chilo a testa per ogni anno (solo che tu sei più alto di me e si notano meno).
15 anni.
Abbiamo un amore adolescente, io e te.
Infatti siamo rimasti due cretini.
E comunque, amore mio, rifarei tutto. Tranne il pranzo al ristorante dopo la cerimonia.
Quello ha fatto cagare.